L’Rt risale ma sotto quota 1. Marche, giallo fisso però la zona bianca è lontana: ecco perché

L’Rt risale ma sotto quota 1. Marche, giallo fisso però la zona bianca è lontana: ecco perché
di Lorenzo Sconocchini
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Venerdì 14 Maggio 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 18:05

ANCONA - Continua a salire l’indice Rt delle Marche, in crescita per la terza settimana consecutiva, ma fermandosi prima di sfondare quota 1, la soglia critica oltre la quale si rischiano misure restrittive inasprite.

Il dato ufficiale sarà comunicato solo oggi, nel corso del consueto monitoraggio del venerdì al ministero della Salute, ma le indiscrezioni romane annunciano un indice di replicazione del contagio stimato per le Marche appena sopra quello di una settimana fa, che era salito da 0.81 a 0.94. Abbinato agli altri parametri, che dovrebbero confermare per le Marche una classificazione complessiva di rischio al massimo moderato (con speranza di riportarlo a “basso”, visto che i carichi ospedalieri sono rientrati nei limiti) il quadro complessivo confermerà le Marche in fascia gialla anche per la prossima settimana.


Cambio dei parametri
Quello di oggi per altro potrebbe essere l’ultimo report in cui viene data un’importanza decisiva al valore dell’Rt, l’indice di replicazione del contagio che stima quante persone vengono infettate in media da un singolo caso positivo in un certo arco di tempo. Già dal monitoraggio della prossima settimana dovrebbero essere in vigore altri criteri per l’attribuzione dei colori alle Regioni, con un sistema di valutazione in cui si darà più peso al sovraccarico ospedaliero e soprattutto all’incidenza dei casi settimanali calcolata ogni 100mila abitanti. Per restare in zona gialla, almeno dalle anticipazioni del nuovo metodo, basta rientrare nella fascia di incidenza da 50 a 150, e le Marche sono al momento al sicuro, galleggiando intorno a quota 100. Ma per ridurre ancora le restrizioni e passare in zona bianca - dove a parte l’obbligo di mascherina e di distanziamento sono poche le attività vietate - bisogna scendere sotto i 50.
Per le Marche, che hanno poco più di un milione e mezzo di abitanti, significa contenere i casi settimanali intorno a 750. Un traguardo ancora lontano per la nostra regione, che con i 233 nuovi positivi di ieri (il 13,2% delle 1.761 persone sottoposte al test molecolare) ha chiuso la settimana di monitoraggio a 1.489 nuovi casi, per un’incidenza di 98,4. Solo la provincia di Ancona al momento ha un trend di contagi da zona bianca, con 47 casi ogni 100mila residenti diagnosticati nell’ultima settimana.


Raffreddamento difficile
Per altro le Marche, insieme alla Calabria, sono la regione che al momento stenta di più in Italia a raffreddare l’epidemia, trainata soprattutto dalla provincia di Pesaro Urbino che viaggia a un’incidenza settimanale di 148 casi ogni 100 mila residenti e ieri ad esempio ha avuto 91 positivi in un giorno, contro i 20 di Ancona. Mentre l’Italia in media frena con un -22% dei casi rispetto alla settimana precedente, la decrescita della nostra regione è intorno al 3,5%. Risultato? Nell’ultima settimana l’incidenza dai casi ogni 100mila abitanti è scesa da un valore di 102 a 98,4, neanche 4 punti in meno. Di questo passo - se il caldo e le vaccinazioni non aumenteranno l’intensità della frenata - la zona bianca a quota 50 per le Marche resterà un orizzonte sfumato e distante.
Molto migliorata invece la situazione negli ospedali. Con l’aggiornamento dei ieri i pazienti Covid in carico al sistema sanitario regionale sono in tutto 336, 16 in meno del giorno prima: 50 in terapia intensiva (-1), per un’occupazione del 24% del totale dei posti disponibili, 286 in Area medica (23% di occupazione). Si svuotano i reparti riservati al Coronavirus, ma purtroppo la curva dei decessi non si appiattisce: ieri altre sette vittime, tra i 74 e i 98 anni, che portano il totale nelle Marche a 2.988.

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