PESARO - Cala la pressione sugli ospedali, restano ancora alti i numeri dei soggetti in isolamento domestico nel Pesarese, anche se il peso sulla continuità assistenziale più che sulla costa è soprattutto concentrato nell’entroterra e nei Comuni in zona arancione rafforzato. Si monitora la situazione ad Acqualagna e Petriano, le zone dove vige fino al 18 la restrizione, ma si tengono sotto controllo anche aree interne come Colli al Metauro o Fossombrone, o ancora la stessa Vallefoglia da poco uscita dall’arancione.
Nel frattempo, i numeri di malati e positivi presi in carico dalle unità Usca di Pesaro sono progressivamente rientrati, consentendo ai medici come Gregorio Bucci e Giovanni Masetti di respirare.
Super lavoro
Ed è maxi il lavoro per il punto drive test di Strada dei Cacciatori, sempre al completo da settimane.
La tipologia
Nel frattempo poi è cambiata la tipologia del paziente a nostro carico, perché ora la fascia più critica di positivi sintomatici al domicilio, in alcuni casi già con patologie, è nella fascia di età fra i 40 e 60 anni, in molti casi soggetti non ancora coperti dalla prima dose vaccinale». Ecco perché è importante una copertura massiccia e più celere delle vaccinazioni per medici di famiglia e di continuità assistenziale: «Negli ultimi mesi l’età media dei pazienti visitati dai medici Usca – precisa il dottor Del Bianco – è sensibilmente inferiore rispetto ai mesi di piena emergenza, e ora anche gli over 70 malati gravi, sono quasi un’eccezione rispetto al passato». Effetti positivi delle somministrazioni, che si vedono anche nel decorso clinico dell’infezione, osserva il medico Usca, Giovanni Masetti: «Sono frequenti i casi in uno stesso nucleo familiare per cui chi ha ricevuto la prima dose di vaccino, ha un decorso meno problematico dei sintomi stessi della malattia e con un tempo medio di guarigione clinica compreso fra i 5-7 giorni. Effetti che si riscontrano anche fra i colleghi che visitano all’interno delle residenze protette e per anziani, dove avere completato le somministrazioni ha visto scendere gli interventi direttamente in struttura per l’ospedalizzazione». Al punto pesarese di strada dei Cacciatori, ogni seduta negli ultimi due mesi raccoglie numeri di 250-300 soggetti, il che porta a far salire la mole di lavoro per sanitari del Dipartimento di Prevenzione Asur e medici Usca, a supporto delle sedute. Segno sì che ci sono più positivi con sintomi più lievi, altri che escono dall’isolamento e chiamati al drive senza la necessità di un tampone a domicilio.
Le sedute
Ma il peso sulle giornate di drive è conseguenza soprattutto del Percorso scuola, che letteralmente intasa ogni seduta. Più della metà dei soggetti in lista al drive e per le varie fasce di età, provengono proprio dal Percorso scuola, confermano i medici Usca. Alunni, studenti o personale scolastico che al termine del periodo di quarantena al decimo o quindicesimo giorno richiedono un numero importante di tamponi da processare. Da poco meno di due mesi con la riapertura delle scuole i primi di aprile per ogni positivo in una classe la regola è tamponare tutti i compagni con una media di 20 tamponi per classe da scuola a scuola, a cui in alcuni casi vanno ad aggiungersi anche i tamponi al personale docente.