Gli studenti delle superiori entrano alle 9, le chiavi della movida nelle mani dei sindaci

Gli studenti delle superiori entrano alle 9, le chiavi della movida nelle mani dei sindaci
Gli studenti delle superiori entrano alle 9, le chiavi della movida nelle mani dei sindaci
di Andrea Taffi
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Lunedì 19 Ottobre 2020, 09:09

ANCONA - Alle superiori si entrerà con orari scaglionati a partire dalle 9 con possibilità di attivare anche turni pomeridiani. Poi chiusura alle 24 per bar e ristoranti che hanno servizio al tavolo, altrimenti stop alle 18. Infine, i sindaci avranno le chiavi della movida con potere di chiudere dalle 21 le aree più calde a rischio assembramenti lasciando accesso solo ai residenti.

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Sono alcune tra le novità del nuovo decreto di Palazzo Chigi, annunciato ieri sera dal presidente del consiglio Conte e in vigore da oggi: l’obiettivo è imprimere una stretta anti Covid salvando lezioni e attività commerciali.

In attesa di capire i contorni concreti per le limitazioni all’attività sportiva a pochi giorni dall’inizio dei campionati dilettantistici di calcio. La prima interpretazione tenderebbe a escludere terza categoria e tornei amatoriali (attività di base) oltre alle scuole calcio: quindi i campionati dilettantistici dalla Seconda Categoria in su dovrebbero andare avanti. Tecnicamente Conte ha parlato di «stop al calcetto e agli sport amatoriali di contatto, mentre restano possibili allenamenti solo individuali per chi svolga sport di contatto a livello dilettantistico». Salve le palestre alle quali viene data una settimana per l’adeguamento dei protocolli. In caso negativo, Conte è stato categorico, scatterà la chiusura.
Il cartello con il numero di avventori 
La parte più viva del provvedimento salva le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) consentite dalle 5 sino alle 24 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18 in assenza di consumo al tavolo; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio. Scatta però l’obbligo per gli esercenti di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo.
Potere ai sindaci
Conte ha spiegato che «i sindaci possono disporre la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private». Alle 23.10, la sindaca di Ancona e neo presidente Anci Marche protesta in modo veemente su Facebook: «Inaccettabile e inapplicabile la norma che scarica sui comuni la gestione del coprifuoco». Restano aperti senza limitazioni gli autogrill. 
Lezioni avanti in presenza 
Asili, scuole elementari e medie, assicurano l’attività didattica in presenza. Ma gli enti locali possono comunicare al ministero dell’Istruzione le «situazioni critiche e di particolare rischio riferito ai specifici contesti territoriali» e in relazione ad esse chiedere che le scuole superiori possano adottare «forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata». Sempre per le superiori, si può inoltre modulare «ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9». Per sapere quando e come, sarà la scuola a farne richiesta. 
Addio a sagre e congressi
Sono vietate le sagre e le fiere di comunità. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale». Per il resto sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza. Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 8 alle ore 21, nel rispetto dei protocolli anti contagio. 
Riunioni negli enti a distanza
Nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni di interesse pubblico; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza.

Il capitolo degli enti locali si collega anche alla conferenza Stato-regioni di ieri in cui le Marche hanno presentato la richiesta di autorizzare un numero maggiore di tamponi salivari e concedere anche alle farmacie le possibilità di somministrazione dei tamponi salivari. «Ma nella bozza ricevuta - spiega l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - non la vediamo. Vogliamo però che si affronti alla radice il problema dei test agli asintomatici positivi che scatenano poi il contagio nelle famiglie. Per questo presenteremo una memoria sul punto al decreto di Palazzo Chigi».

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