ANCONA Un altro picco di contagi nelle Marche, dove per la quarta volta dall’inizio dell’epidemia il numero di positivi giornalieri sfonda quota 200.
Era successo tre volte a marzo, quando però il numero di tamponi esaminati era un terzo, se non un quarto, rispetto ai 1.662 testati nella giornata di sabato dai laboratori di Virologia nelle Marche, da cui sono usciti 204 risultati positivi al Sars-Cov-2. Il 14 marzo ad esempio, i 235 positivi uscirono da appena 386 tamponi, 6 infetti ogni 10 test. Il 19 marzo il rapporto era stato di 250 su 658 (quasi 2 su 5), il 21 marzo i 268 positivi (valore record finora per le Marche) uscirono da 651 tamponi esaminati (oltre il 40%).
L’effetto degli asintomatici
Anche le conseguenze sanitarie sette mesi fa erano più pesanti. Ieri lo sbalzo di oltre 200 contagi nelle Marche ha provocato un aumento di 14 ricoverati per Covid (saliti da 87 a 101, tornando a tre cifre come non succedeva dal 27 maggio), mentre quelli in terapia intensiva sono saliti da 10 a 13. Durante l’ondata di marzo l’epidemia provocava rialzi impetuosi della curva dei ricoveri per Covid negli ospedali marchigiani: +77 il 14 marzo, +45 il 19, +72 il 21. Motivo? I tamponi venivano fatti soltanto a soggetti malati, soccorsi in condizioni già gravi, mentre ora con il tracciamento dei contatti si riesce a far emergere anche quel 60% di positivi asintomatici che nella fase 1 restavano nell’ombra. Oggi invece i contagiati senza sintomi vanno a ingrossare le fila dei positivi in isolamento domiciliare, ieri saliti nelle Marche a 1.944, mentre il totale dei positivi attuali (sommando anche i ricoverati) è salita a 2.045, superando i 2mila come non succedeva dal 19 maggio. I pazienti in rianimazione in quelle giornate drammatiche di marzo oscillavano giornalmente, perché purtroppo i letti nelle rianimazioni si liberavano per il gran numero di decessi quotidiani: 10 morti il 4 marzo, 22 il 19 e il 21, mentre ieri la casella delle vittime da Coronavirus nelle Marche ha fatto registrare uno 0 (dopo i 3 decessi registrati sabato) e ci sono state 8 vittime negli ultimi quattro mesi, per un totale di 995.
Preoccupano molto però sia la progressione dei ricoveri (erano 30 due settimane fa), sia il tasso di positività dei tamponi, che per la prima volta da aprile torna a superare nelle Marche il 10%: ieri il 12,3%, un tampone infetto ogni 8 esaminati.
Un terzo dei casi in famiglia
Un terzo dei contagi, anche stavolta, è avvenuto in famiglia, con 67 casi, ma pesano molto anche i contatti stretti (parenti, amici e fidanzati) con positivi (43 casi). I casi emersi perché sintomatici sono stati 30, 19 quelli addebitati a contatti in ambienti di vita-divertimento, oltre il doppio di quelli (9) maturati a scuola. Otto i casi riscontrati dallo screening sanitario, 7 in ambiente lavorativo, 3 quelli dovuti a contatti in ambito assistenziale, 2 i casi accertati dopo rientri dall’estero (Francia e Albania).
La pressione sugli ospedali è in aumento, anche se lontana dai picchi di fine marzo, quando nelle Marche si arrivò a 1.165 ricoveri per Covid, 169 dei quali in terapia intensivi. Ora siamo a 101, 13 dei quali in rianimazione negli Ospedali Riuniti di Ancona (5), San Benedetto del Tronto (3) e Marche Nord di Pesaro (5). Due i pazienti in semi intensiva: a Marche Nord e all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, tornato ieri ad assistere pazienti contagiati. Gli altri 86 ricoverati sono distribuiti tra gli Ospedali Riuniti di Ancona (42, tra cui 2 pediatrici al Salesi), a Marche Nord (13), Fermo (29), e al Geriatrico Inrca di Ancona (2), altro ospedale che ha riaperto un’area Covid. Salgono anche gli ospiti di strutture territoriali (35, tutti nella Rsa di Campofilone) e soprattutto le persone in quarantena per contatti con positivi, salite da 6.156 a 6.348. I dimessi e guariti sono arrivati 6.418 (+18).
© RIPRODUZIONE RISERVATA