Strage nelle case di riposo: più di 100 morti nelle Marche. E partono le inchieste

Strage nelle case di riposo: più di 100 morti nelle Marche. E partono le inchieste
Strage nelle case di riposo: più di 100 morti nelle Marche. E partono le inchieste
di Andrea Taffi e Lorenzo Sconocchini
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Venerdì 17 Aprile 2020, 10:24 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 21:00

Macerata è stata la prima. Poi si è mossa Ancona. E dopo Pasqua si è accodata anche Pesaro. Con oltre 100 vittime in tre province la strage degli anziani per il Coronavirus anche nelle Marche è l’argomento dominante dell’attività delle Procure della Repubblica. I tre fascicoli sono in stadi diversi: il procuratore capo di Macerata Giovanni Giorgio ha già ufficializzato le ipotesi di reato per i 7 morti della casa di riposo di Cingoli (omicidio e lesioni colpose). Un passo indietro, invece, Ancona e Pesaro che hanno l’obiettivo dichiarato, per il momento, di realizzare una mappatura delle strutture (convenzionate e non) per il ricovero degli anziani. I fascicoli aperti dai procuratori capo Monica Garulli e Cristina Tedeschini per atti non costituenti notizia di reato si trovano in una fase preliminare. 



L’attività del Nas
Dai palazzi di giustizia trapela comunque l’attività del Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri. Se per Macerata l’incarico per le indagini è stato formalizzato, per le altre due procure c’è in corso un’attività di approfondimento che verosimilmente dovrebbe maturare nei prossimi giorni con i primi atti ufficiali. I carabinieri del nucleo stanno raccogliendo documenti e notizie su quello che è accaduto sin dalle prime settimane, mentre non si hanno notizie di sopralluoghi nelle strutture alla luce del complicato contesto attuale e il pericolo di contagio: lo ha sottolineato il procuratore Giorgio nei giorni scorsi sia per l’acquisizione delle cartelle cliniche che per ascoltare le prime testimonianze. A tal proposito, tornerà utile di sicuro l’attività svolta dal Nas marchigiano tra dicembre e gennaio scorsi nel quadro della campagna avviata dal comando nazionale Tutela della salute dell’Arma a cavallo tra 2019 e 2020. Diverse strutture tra Rsa, residenze protette e case di riposo erano state visitate ed erano state verificati le condizioni igienico-sanitarie della struttura, in particolare degli ambienti comuni e delle stanze degli ospiti oltre ai singoli piani sicurezza e di prevenzione.

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