RECANATI - «Siamo arrivati a un bilancio pesante nella Rsa di Recanati, si parla di undici vittime, e le pagine dei quotidiani locali ce lo ricordano ogni giorno. Dato che al momento gli inquirenti, a causa dell’emergenza, non possono acquisire le testimonianze dei parenti delle vittime abbiamo deciso, insieme al mio avvocato Sabrina Bertini, di inviare alla procura un fascicolo con le mail e con gli altri documenti utili a fare luce su quella struttura».
A parlare è Giuliana Lucarini, figlia di Fiorella Petrini, l’84enne originaria di Ancona ma residente a Porto Recanati che dal 15 gennaio era ospite della Rsa di Recanati. L’anziana, il 31 marzo, è deceduta «per insufficienza respiratoria» come è stato riferito alla figlia Giuliana. «Mia madre era risultata negativa al primo tampone e dopo il decesso nessuno l’ha sottoposta nuovamente all’esame per chiarire, realmente, i motivi della sua morte. Il 12 marzo le visite erano ancora ammesse nella struttura e credo che, nella Rsa di Recanati, siano state commesse delle leggerezze. Tipo far rientrare in struttura persone che erano state in ospedale. Ciò che è successo a mia madre infatti si è poi ripetuto anche per altre vittime della Rsa. Ecco, questo non è accettabile». La signora Lucarini, dopo il decesso dell’amata madre, aveva denunciato anche la poca comunicazione da parte della struttura. «Nessuno ci ha informato di ciò che stava accadendo e le informazioni le abbiamo dovute carpire noi stessi. Inoltre nella Rsa mancava personale specializzato in grado di poter gestire la gravità di questa emergenza».
La figlia di Fiorella, negativa ma morta per insufficienza respiratoria: «Dovevano vietare le visite. Scrivo al Pm»
di Alessandra Bastarè
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Venerdì 17 Aprile 2020, 10:24
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