Il coronavirus uccide ancora, ma nelle Marche scende l'indice Rt: impatto "moderato-intensivo"

Il coronavirus uccide ancora, ma nelle Marche scende l'indice Rt: impatto "moderato-intensivo"
Il coronavirus uccide ancora, ma nelle Marche scende l'indice Rt: impatto "moderato-intensivo"
di Maria Teresa Bianciardi
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Lunedì 9 Novembre 2020, 09:13

ANCONA - L’impatto pandemico nelle Marche è di tipo “moderato/intensivo” e nella settimana tra il 26 ed il primo novembre l’indice di Rt per la valutazione del rischio settimanale è passato da 1,35 a 1,29. Una buona notizia che però fa i conti con con una media di 580 nuovi casi registrati nella prima settimana di novembre e una crescita importante sui principali indicatori di impatto epidemiologico, come il rapporto positivi-testati.

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Se nel periodo 12-18 ottobre, infatti, era del 9,7% tra il 2 ed il 7 novembre si è attestato al 29,7%: segno della rapida diffusione del virus nelle Marche. Anche se «nelle ultime settimane, la distribuzione di impatto epidemico da Covid ha registrato un appiattimento della variabilità della crescita sul territorio regionale ed una situazione di rischio distribuita in modo uniforme».

Il report

Sono questi i dati principali forniti dal Servizio sanità alla giunta regionale durante il summit di ieri mattina, aggiornati a sabato dove si è manifestata tutta la preoccupazione della Regione e dei vertici sanitari per l’intasamento dei reparti con i ricoveri Covid.

Timori confermati dalla continua richiesta di posti letto nelle strutture ospedaliere marchigiane: ieri il report giornaliero della Regione ha segnalato 41 ricoveri in più rispetto alle 24 ore precedenti, di cui solo 2 in terapia intensiva e 2 in semi-intensiva: tutti gli altri (37) sono pazienti infetti che necessitano di cure ma non sono gravissimi. Una situazione che sta velocemente portando gli ospedali ad un livello di stress a cui ieri dirigenti e giunta regionale hanno cercato di porre rimedio valutando soluzioni alternative ma efficaci. 

La situazione

Il quadro sanitario di questa seconda ondata pandemica si aggrava ulteriormente con la notizia del decesso di sette marchigiani, due donne e cinque uomini, vittime del Covid ma tutte con patologie pregresse. I pazienti che non sono riusciti a sconfiggere il virus avevano tra i 66 e gli 88 anni, due di loro erano ospiti della Rsa di Galantara a Pesaro e della Rsa di Campofilone: risiedevano a Genga, Ascoli, Civitanova, Monterubbiano, Macerata e Gualdo. Dall’inizio della pandemia i morti da Coronavirus sono stati 1057, 36 dal primo novembre a ieri. Secondo il report di ieri nelle Marche ci sono ulteriori 502 positivi, pari al 17% del totale dei tamponi testati: 2.946, e al 31,2% dei 1.605 nel percorso nuove diagnosi.

I casi nelle province 

Nel conteggio totale ci sono anche 1.341 test nel percorso guariti. Secondo i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione, nella provincia di Ancona ci sono 195 casi, seguita da Macerata (130), Fermo (82), Ascoli Piceno (52), Pesaro Urbino (42) e 1 da fuori regione. Questi casi comprendono 85 soggetti sintomatici, contatti in setting domestico (115), contatti stretti di casi positivi (136), contatti in setting lavorativo (14), contatti in ambienti di vita/socialità (11), contatti in setting assistenziale (8), contatti in setting scolastico/formativo (19), screening percorso sanitario (3) e 3 rientri da altra regione. Per altri 108 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Sono invece arrivati a 562 i ricover. I positivi in isolamento domiciliare sono passati da 9.306 a 9.679. Secondo i dati del Servizio Sanità della Regione Marche gli attualmente positivi (ricoverati più isolati) sono 10.241. I ricoverati in terapia intensiva sono distribuiti tra gli ospedali di Torrette di Ancona, Pesaro Marche Nord, Jesi, San Benedetto del Tronto, Fermo, Ascoli Piceno e il Covid hospital di Civitanova Marche che ne accoglie 11, oltre a 14 in semi intensiva. 

I pazienti nelle Rsa

Salgono anche gli ospiti delle strutture territoriali: 119 nelle Rsa di Campofilone, Chiaravalle, Galantara. Sono arrivate a 15.988 (ieri erano 15.581) le persone in quarantena per contatti i contagiati: 2.175 con sintomi, 554 operatori sanitari. I dimessi/guariti sono 7.498. 

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