Confindustria Ancona, Bonomi: «Alluvione, basta ritardi». Bocchini: «Il Pnrr per la sicurezza»

Confindustria Ancona, Bonomi: «Alluvione, basta ritardi». Bocchini: «Il Pnrr per la sicurezza»
Confindustria Ancona, Bonomi: «Alluvione, basta ritardi». Bocchini: «Il Pnrr per la sicurezza»
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 16 Novembre 2022, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 07:24

SENIGALLIA Mai più. Sullo schermo nero scorrono i 12 nomi di quelle vite spezzate - ed il tredicesimo, di Brunella Chiù, ancora dispersa - trascinate via da un fiume in piena che non ha lasciato scampo. Diego, Giuseppe, Andrea, Fernando, Mohamed, Gino, Maria Luisa, Erina, Noemi, Augusto, Michele, il piccolo Mattia. Mai più. Le immagini ad eterna memoria della devastazione che le esondazioni di Misa e Nevola hanno lasciato dietro di sé dopo quella drammatica notte tra il 15 ed il 16 settembre. Mai più. Due parole ripetute come un mantra, scandite affinché diventino fondamenta per la prevenzione, così che tragedie come quella che ha colpito le province di Ancona e Pesaro non debbano più ripetersi. Si è aperta così, con un video a metà tra il ricordo ed il monito, l’assemblea pubblica dei soci di Confindustria Ancona, che ieri è andata in scena al teatro La Fenice di Senigallia con un parterre da grandi occasioni.  

Due mesi esatti dopo la tragedia. Una location non casuale, così come non casuale è stata la scelta del titolo dell’evento: Mai più. «Non un grido di dolore né di rabbia, ma un fermo proposito», traduce il presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini, che ha fatto gli onori di casa in un incontro moderato dal direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi a cui ha preso parte anche il presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi. A lui le conclusioni e, ad assemblea conclusa, salutando il governatore Francesco Acquaroli ed il presidente Bocchini, ha promesso: «Per qualsiasi cosa, noi siamo a disposizione», chiedendo dal palco «aiuti immediati per imprese e famiglie colpite».


Le falle


Nel suo intervento, Bonomi ha riavvolto il nastro, tornando ai giorni immediatamente successivi all’alluvione, «quando ho sentito che il progetto di compensazione del bacino del fiume Misa risaliva al 1982: ti rendi conto che quello che è successo qui, si ripete in tutta Italia».

Non fa sconti il presidente: «Da decenni mancati interventi o interventi rimasti fermi per 20-30 anni, hanno attraversato tutti i partiti politici che si sono succeduti al governo del Paese». Cita poi Luigi Albertini, a 29 anni direttore del Corriere della Sera, «un vostro conterraneo, grande anconetano di famiglia imprenditoriale. Lui diceva: molta Italia come le Marche ha la tenacia di non scoraggiarsi mai. E così avverrà bisogna esserne certi se la politica a Roma non commetterà errori irreparabili».

E proprio alla politica romana lancia un appello a 360 gradi alla semplificazione delle norme, alla sburocratizzazione, così da permettere alle imprese di far ripartire l’economia in affanno. E di nuovo nelle Marche: «Avete, abbiamo superato le crisi del 2008, dell’industria del bianco, senza mai rinunciare a far meglio, e sempre impegnati sui territori. Sono certo che anche questa volta ci riusciremo tutti insieme sempre che la politica non commetta errori irreparabili». Albertini dixit. A suonare la sveglia ci pensa anche Bocchini, che ricorda come «negli ultimi trenta anni, tra terremoti ed alluvioni, abbiamo pagato le nostre debolezze con troppe vittime e danni non quantificabili. La prevenzione non è più procrastinabile».

La ricetta

Punto e a capo. Alla bacchettata fa seguire una ricetta: «Dobbiamo utilizzare al meglio le risorse del Pnrr. Genereranno, è vero, un debito che i nostri figli e nipoti dovranno rimborsare. Ma proprio per questo non disperdiamoli in rivoli inutili ed iniziative di facciata. Piuttosto, utilizziamoli, prioritariamente, alla messa in sicurezza del nostro territorio». Un appello destinato ad essere accolto o a cadere nel vuoto? Ai posteri l’ardua sentenza. Tocca poi al neo eletto presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali salire sul palco, e le sue prime parole danno sostanza alla forma: «Ogni euro di investimento sulla prevenzione genera un risparmio da 4 a 14 euro in minori costi da sostenere in emergenza». Così che tragedie come quella che ha sconvolto l’Anconetano ed il Pesarese non capitino più. Mai più.

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