Alluvione nelle Marche, due mesi dopo: «Misa ancora pericoloso e non arrivano gli aiuti»
Il grido d’aiuto dai Comuni colpiti: «Viviamo in uno stato d’ansia»

Alluvione nelle Marche, due mesi dopo: «Misa ancora pericoloso e non arrivano gli aiuti» Il grido d’aiuto dai Comuni colpiti: «Viviamo in uno stato d’ansia»
Alluvione nelle Marche, due mesi dopo: «Misa ancora pericoloso e non arrivano gli aiuti» Il grido d’aiuto dai Comuni colpiti: «Viviamo in uno stato d’ansia»
di Sabrina Marinelli
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Martedì 15 Novembre 2022, 03:00

SENIGALLIA A due mesi dall’alluvione, che tra il 15 e il 16 settembre ha colpito Senigallia e i Comuni della vallata fino ad Arcevia, ci sono ancora persone alloggiate in albergo. Non si è visto un euro, nemmeno dei cinque milioni promessi dall’ex premier Draghi per le immediate necessità, all’indomani della tragedia che ha provocato la morte di 12 persone mentre una resta ancora dispersa. Il fiume Misa continua ad essere pericoloso e in molti tratti sono presenti i tronchi trascinati dalla piena. Gravemente compromessa la viabilità di tutto il territorio. Anas ha stimato in 69.852.878,02 milioni di euro, i soldi necessari per il ripristino di ponti e strade danneggiati dall’esondazione nella Provincia di Ancona. Di questi,  oltre 62 milioni tra Senigallia - dove ne occorrono 4,7 per due ponti - e i Comuni della vallata. Ben 36 milioni servono solo per Arcevia. 

«E’ ora di passare dalle promesse ai fatti – interviene Massimo Olivetti, sindaco di Senigallia – siamo presenti su tutti i tavoli istituzionali ai vari livelli. Ci dicono che i soldi arriveranno a breve ma ancora non si sono visti nemmeno quelli promessi da Draghi per le prime necessità. Il fiume non è sicuro, si continua a vivere in un perenne stato d’ansia e abbiamo seri problemi di viabilità senza due ponti». Il presidente Acquaroli, che è stato in visita sabato a Senigallia, tornerà anche oggi in occasione dell’assemblea annuale che Confindustria ha deciso di organizzare proprio a qui, in segno di vicinanza al territorio colpito dall’alluvione.

L’appuntamento è alle 10.30 al teatro La Fenice. Di questi giorni è anche un altro problemi: le maxi bollette che stanno arrivando agli alluvionati. Hanno dovuto consumare l’acqua per pulire il fango e l’energia per le idropulitrici e per i deumidificatori, accesi giorno e notte.


Gli sfollati


A Senigallia ci sono ancora 49 persone in albergo, perché è difficile reperire abitazioni da affittare. I cittadini, inoltre, sono stanchi e non rispettano più i divieti. E’ accaduto sul ponte del Burello (che collegava Corinaldo ad Ostra Vetere) ancora chiuso ma il divieto di accesso viene  spesso violato. E sta succedendo ovunque ad Arcevia. «Ho questo grave problema – interviene il sindaco Dario Perticaroli, presidente dell’Unione dei Comuni Le Terre della Marca Senone – perché i cittadini spostano transenne e new jersey transitando nonostante il divieto. Personalmente sono andato a recuperare le transenne buttate in un fosso. Ad Arcevia abbiamo una situazione disastrosa: non a caso Anas ha stimato dei 62 milioni necessari per ripristinare la viabilità, tra strade e ponti da Senigallia ad Arcevia, oltre 36 solo per il nostro territorio comunale. A distanza di due mesi – conclude - non è cambiato nulla, abbiamo ancora i tronchi dentro il fiume, che non è sicuro, e i rimborsi non si sono visti». Un grido d’aiuto che non può restare inascoltato.
 

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