Casoli (Elica): «Fuori anche i tre assessori ci sono rimasto molto male. A livello di voti contiamo poco, per questo non otteniamo ruoli»

Casoli (Elica): «Fuori anche i tre assessori ci sono rimasto molto male. A livello di voti contiamo poco, per questo non otteniamo ruoli»
Casoli (Elica): «Fuori anche i tre assessori ci sono rimasto molto male. A livello di voti contiamo poco, per questo non otteniamo ruoli»
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Mercoledì 2 Novembre 2022, 06:40

Francesco Casoli, patron di Elica: il «modello Marche» riesce ad ottenere un solo sottosegretariato a Roma. Cosa ne pensa?
«Anche a livello politico, le Marche sono state un po’ un traino. Con la giunta Acquaroli è stato anticipato quello che poi è stato il risultato nazionale. Onestamente, mi aspettavo che questa cosa ci desse una possibilità in più di sedere dove poi si prendono le decisioni». 
E invece, ancora una volta, le Marche restano fuori dalle stanze dei bottoni: perché secondo lei?
«Perché siamo pochi. Siamo una regione piccola e, a livello di voti, contiamo poco. Quando c’è da accontentare, si guardano i grandi numeri e penso che alla fine sia un mero ragionamento numerico».
In Parlamento sono stati eletti anche tre assessori di peso della giunta Acquaroli: si aspettava un incarico di prestigio per loro? Anche per giustificare l’indebolimento della squadra regionale di governo.
«Abbiamo perso una persona come Castelli, che ha dimostrato grandi doti di amministratore. Abbiamo perso un Carloni come vicepresidente della Regione, che aveva saputo lavorare in maniera forte nell’ambito dell’industria e dell’agricoltura. Abbiamo perso una Giorgia Latini che nella cultura si era data molto da fare. Onestamente ci sono rimasto molto male che non abbiano ottenuto incarichi». 
E questa volta sembrava davvero alla portata riuscire ad agganciare ruoli di peso.
«Sì. Resta comunque che facciamo il tifo».
Ovvero?
«È vero che ci siamo rimasti male per il poco spazio ottenuto nella squadra di governo, ma sono sicuro che i tre ex assessori che ho citato faranno il loro e cercheranno di far valere il nostro nome come regione».
Cosa si aspetta da loro?

«Adesso rimaniamo a bocca asciutta, ma che questo, perlomeno, ci dia la possibilità di farci sentire e di chiedere in cambio maggior attenzione».
Su cosa ritiene che alle Marche andrebbe data maggior attenzione?
«Infrastrutture, fondi per la riqualificazione turistica, formazione.

Per fare questo ci vuole attenzione e penso che alla fine queste cose verranno. Certo, se avessimo avuto Castelli, Carloni o Latini seduti all’interno del governo saremmo stati più tranquilli».

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