Trovate tracce di Aviaria su un volatile selvatico, primo caso nelle Marche a Civitanova. Domani riunione d’urgenza del Gores

L’infettivologo Giacometti rassicura: «Al massimo può contagiare il pollame»

Trovate tracce di Aviaria su un volatile selvatico, primo caso nelle Marche a Civitanova
Trovate tracce di Aviaria su un volatile selvatico, primo caso nelle Marche a Civitanova
di Martina Marinangeli
3 Minuti di Lettura
Domenica 6 Agosto 2023, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 16:17
ANCONA Primo caso di Aviaria nelle Marche. Il personale del servizio veterinario della Regione ha trovato, negli scorsi giorni, tracce del virus su un uccello selvatico. Un Beccapesci, per la precisione, rinvenuto nella zona del lungomare nord del comune di Civitanova Marche. Sono scattate subito le misure di prevenzione per contenere le eventuali conseguenze negative, ma il dottor Andrea Giacometti, primario della clinica di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, rassicura: «L’uomo non corre rischi. Al massimo, il virus potrebbe contagiare il pollame».  


Il danno


E se questo fa tirare un sospiro di sollievo, dall’altra parte apre le porte ad un problema comunque rilevante: se l’influenza H5N1 dovesse raggiungere i polli degli allevamenti, andrebbero abbattuti in massa, provocando un danno non indifferente agli allevatori. Proprio per contenere le eventuali conseguenze del ritrovamento in termini di diffusione, è stato convocato d’urgenza il Gores, il Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie, per fare il quadro epidemiologico conseguente alla conferma del caso di influenza aviaria ad alta patogenicità H5N1 riscontrato sull’esemplare di Beccapesci. Durante lo stesso summit, verranno definite le prime misure di gestione del focolaio, nel caso il virus dovesse iniziare a spargersi tra altri uccelli selvatici o d’allevamento.
La macchina della prevenzione si è dunque subito messa in moto per evitare un effetto domino su altri animali, ma per l’uomo non ci sono rischi.

Non solo di contrarre l’aviaria con il contatto con un uccello infetto, ma neanche mangiando un esemplare contagiato. «Sono 20 anni che gli infettivologi si pongono la questione dell’eventuale salto di specie - osserva il dottor Giacometti - da quando sono stati rilevati i primi casi nei volatili del Sud Est asiatico. Ma al momento non corriamo rischi». Tuttavia, l’allerta è scattata per evitare che l’influenza si diffonda a macchia d’olio tra gli altri volatili, come capitato in altre regioni del Nord Italia o, in maniera ancora più invasiva, nel Nord Est Europa, come in Finlandia e in Russia. Anche perché l’esemplare trovato è un caso di Aviaria ad alta patogenicità. 


La patologia


L’influenza Aviaria è infatti una malattia degli uccelli causata da un virus dell’influenza di tipo A, che può essere a bassa o ad alta patogenicità. Diffusa in tutto il mondo, l’influenza aviaria è in grado di contagiare pressoché tutte le specie di uccelli, anche se con manifestazioni molto diverse, da quelle più leggere fino alle forme altamente patogeniche e contagiose che generano epidemie acute. Se causata da una forma altamente patogenica, la malattia insorge in modo improvviso, seguita da una morte rapida quasi nel 100% dei casi. Di qui, la decisione di convocare d’urgenza il Gores per evitare una strage di volatili, con necessità di abbattere tutti quelli contagiati.
Martina Marinangeli

© RIPRODUZIONE RISERVATA