ANCONA - Salvati dalle gelide acque a largo della Libia, sono ora diretti verso il porto di Ancona. Nella mattinata di ieri oltre 100 migranti sono stati soccorsi da due navi di Ong a cui il Ministero dell’Interno ha assegnato lo scalo dorico quale porto di sbarco. Nello specifico, la Ocean Viking di Sos Mediterranee sta trasportando 38 persone - tra cui minori non accompagnati - e il suo arrivo è atteso per mercoledì alla banchina 22.
Per quanto riguarda la Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere, invece, parliamo di un numero di migranti a bordo che oscilla tra i 68 ed i 73 (compresi 16 minori non accompagnati) e non è ancora stata indicata la data di arrivo.
«Assegnare un porto più vicino - osservano le due Ong - avrebbe soprattutto un impatto positivo sulla salute fisica e mentale dei sopravvissuti a bordo. Chiediamo pertanto al Ministero dell’Interno l’assegnazione di un luogo sicuro più vicino». Ma difficilmente la richiesta verrà accolta. E così il porto dorico ha iniziato a prepararsi. A coordinare le operazioni di sbarco è la Prefettura di Ancona guidata da Darco Pellos, contattato ieri intorno all’ora di pranzo dal Ministero dell’Interno.
Inizialmente era previsto l’arrivo solo della Ocean Viking a cui, nel corso della giornata, si è aggiunta anche la Geo Barents. Due riunioni - una la mattina, l’altra nel pomeriggio - per mettere a punto nel dettaglio il piano di identificazione ed accoglienza da gestire insieme a Protezione civile regionale, Autorità di sistema portuale, Comune di Ancona, questura (per le attività di identificazione), capitaneria di porto, guardia di finanza, carabinieri, sanità marittima e azienda sanitaria di Ancona.
Le strutture per le operazioni di assistenza ai migranti verranno allestite sulla banchina 22 dello scalo dorico, così da non interferisce con l’attività portuale e poter garantire le migliori condizioni a chi sbarcherà ad Ancona dopo giorni di difficile navigazione. Qui verranno allestite dalla Protezione civile regionale strutture per controlli sanitari, distribuzione di pasti e operazioni di identificazione.
L’accoglienza
Una volta completata questa prima fase, i migranti verranno trasferiti nelle strutture di accoglienza del territorio, ma non è detto che resteranno tutti nelle Marche. Quando la Sea Eye 4 sbarcò a Livorno lo scorso 22 dicembre, 40 dei migranti che trasportava vennero trasferiti proprio nella nostra regione (altri 40 in Liguria e 36 in Abruzzo e Molise).È la prima volta che il porto di Ancona diventa destinazione di una nave Ong con a bordo migranti. L’unico precedente - ma la situazione era comunque molto diversa - si registra nel 1991 quando decine di profughi albanesi furono soccorsi da un traghetto di Anek Lines mentre faceva la spola tra Patrasso e Ancona.
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