La moglie Chiara: «Con me Gimbo si sente invincibile. Lo metto sempre al primo posto»

La moglie Chiara: «Con me Gimbo si sente invincibile. Lo metto sempre al primo posto»
La moglie Chiara: «Con me Gimbo si sente invincibile. Lo metto sempre al primo posto»
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Giovedì 24 Agosto 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 07:07

ANCONA - Le donne di Gimbo. Sempre con lui ad ogni tappa importante. La «mia forza», dice lo stesso campione parlando della moglie Chiara Bontempi. E l’abbraccio alla mamma Sabrina Piastrellini con la medaglia d’oro appena appesa al collo è già diventata iconica. Figure femminili che tingono di rosa la carriera dell’atleta azzurro e lo accompagnano passo dopo passo.

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«Siamo cresciuti inseme - cammina sul viale dei ricordi Chiara - stargli vicino mi viene naturale.

La sua carriera è stata un crescendo e ho sempre cercato di supportarlo, di farlo sentire invincibile. Lo metto sempre al primo posto». 

Lo strappo con il papà

Una vita, la sua, che si allinea agli impegni di un marito entrato nella leggenda. «Un figlio d’oro in tutti i sensi», emerge il cuore di una mamma nelle parole ancora cariche d’emozione di Sabrina Piastrellini. La donna che lo ha visto muovere i primi passi, nella vita come nello sport. Prima accompagnato dal papà/allenatore Marco Tamberi; poi, dopo lo strappo tra i due, con nuovi allenatori. Ma con una grinta sempre maggiore. «Il papà gli ha dato quanto ha potuto - spezza una lancia a favore dell’uomo mamma Sabrina - ma era ora di cambiare. E il nuovo, eccezionale, staff, l’ha reso un uomo a livello sportivo. Avere il padre come allenatore, inevitabilmente, portava un condizionamento emotivo, che questa volta non c’è stato. Così si diventa un atleta “adulto”». Nel raccontare con orgoglio il figlio dei record, Piastrellini non lesina però una bacchettata: «Non mi aspettavo questo risultato perché alle selezioni era stato distratto, le aveva sottovalutate - l’occhio clinico di una mamma -. Prima della gara, quando gli ho scritto di stare attento a Barshim perché è un grande atleta, lui mi ha risposto “Non ti preoccupare”. 
E infatti nella finale ha tirato fuori tutta la sua determinazione». Una determinazione «che a volte fa spavento, mi spiazza, ma è il suo carattere: quando vuole una cosa la ottiene». E ci sono ori olimpici, mondiali ed europei a testimoniarlo. Il palmares sportivo è completo. L’altro obiettivo che si era fissato era nella vita personale: un bambino con sua moglie Chiara, che però aggiorna la road map: «Ne parliamo tanto, ma abbiamo deciso di aspettare ancora un po’. L’anno prossimo sarà molto importante perché ci sono le Olimpiadi di Parigi e gli Europei in casa. Un figlio cambia gli equilibri: lo vogliamo tanto, siamo una coppia affiatata e adoriamo i bambini, ma non sarebbe giusto farlo in questo momento perché la vita di un atleta richiede determinati ritmi». Tutto a suo tempo. Intanto affrontano insieme i grattacapi che sta dando loro la realizzazione della villa a Barcaglione. «A fine mese partiremo per la Svizzera perché Gianmarco ha altre due gare», poi un po’ di meritato riposo: «Da metà settembre ci godremo una decina di giorni da qualche parte. La destinazione è ancora da definire». Giusto il tempo di riprendersi dal vortice di emozioni. Ma lo sguardo è già fisso su Parigi 2024.

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