Polo Amazon a Jesi, il progetto si sblocca al 90°: cantieri all’inizio del 2023. Il sindaco Fiordelmondo: «Strumenti in mano ai privati»

Polo Amazon a Jesi, il progetto si sblocca al 90°: cantieri all’inizio del 2023
Polo Amazon a Jesi, il progetto si sblocca al 90°: cantieri all’inizio del 2023
di Fabrizio Romagnoli
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Giovedì 29 Settembre 2022, 03:50

JESI - Un via libera che è un gol o, se preferite, un salvataggio, quasi al 90°. La giunta comunale di Jesi ha approvato definitivamente, ieri, la variante urbanistica in zona Interporto, necessaria a consentire lo sbarco nell’area del maxi polo logistico del colosso dell’e-commerce Amazon. «Ora – ha detto il sindaco Lorenzo Fiordelmondo nell’annunciarlo - i privati hanno a disposizione tutti gli strumenti per poter procedere alla concretizzazione di una operazione fondamentale per l’intero territorio». 

L’ultimo step

Il sì finale di ieri superati i marosi dei due anni di intoppi burocratici e poi gli scogli delle osservazioni alla variante stessa presentate dai privati (oltre che di un ricorso respinto dal Tar)  era quello che Amazon chiedeva arrivasse al massimo entro settembre. Pena il definitivo addio ad un progetto da almeno un migliaio di posti di lavoro. E ora che, come ha sottolineato Fiordelmondo, «si chiude la parte tecnico-politica della pratica», la palla passa agli altri attori. Le caselle da riempire sono quelle del  contratto fra Amazon e lo sviluppatore sul territorio del progetto Scannell da una parte, e del contratto tra  Scannell ed Interporto dall’altra, che saranno firmati entro la fine del 2022. Espletato questo step, il cantiere dei lavori potrà finalmente partire già all’inizio del nuovo anno, così da arrivare a conclusione nel 2024 coi suoi oltre 66mila metri quadrati di superficie coinvolti. «Sono fiducioso – commentava ieri il sindaco Fiordelmondo -: i rapporti con Scannell sono costanti e a ciò che mi risulta la volontà di procedere all’insediamento Amazon alla Coppetella esiste ancora. Una pratica complessa e importante, che ha visto riallinearsi perfettamente tutta la filiera istituzionale.

Significative le parole del presidente della Regione Francesco Acquaroli a sostegno dell’obiettivo. E mi piace sottolineare la grande sinergia che si è avuta con Interporto Marche a partire dal suo presidente Massimo Stronati».

La variante 

La variante adottata riguarda una porzione di un’area di 100 ettari già destinata ad attività nella logistica. Perciò la variante, non sostanziale, non ha richiesto il passaggio in Consiglio. Riguardo all’impatto su viabilità e traffico, i tecnici comunali avevano spiegato che, «a regime, la previsione è di cento mezzi al giorno fra ingresso e uscita, solo sull’arteria stradale principale (la superstrada SS76, con lo svincolo già dedicato a Interporto). Ciò perché non è previsto che l’impianto abbia funzioni di consegna “dell’ultimo miglio”, che invece spetteranno a altri centri, minori, che fruiscono della rete locale». Il progetto prevede la realizzazione di magazzini di varie tipologie dimensionali per diversificare l’offerta, con capacità minima di mq 275 e massima di circa 66.250 mq con altezza pari a 15 m per tutti i comparti, tranne che per il comparto 2 dove le specifiche esigenze dell’operatore finale hanno richiesto un’altezza maggiore. Ed è proprio lì il cuore del progetto di variante, che prevede un iniziale intervento edificatorio del polo logistico del comparto 2 per una superficie di circa 66.250 mq. Le opere riguardano in particolare la realizzazione di un fabbricato, di altezza complessiva di circa 25 m, a cui vengono affiancati alcuni locali di servizi. Per il presidente Stronati  «la mission dell’Interporto è quella di fare trasporto intermodale a servizio del territorio e delle imprese in un’ottica di sostenibilità, le Istituzioni hanno dimostrato di lavorare per il bene della comunità, favorendo le opportunità di sviluppo che l’Interporto è capace di attivare a favore dell’insediamento di player economici di rilievo mondiale nelle Marche». 

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