Al Prowein di Dusseldorf
56 cantine marchigiane

L'edizione 2014 del Prowein
L'edizione 2014 del Prowein
di Danilo Tornifoglia
2 Minuti di Lettura
Venerdì 13 Marzo 2015, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 11:30
ANCONA - In Germania c'è una grande opportunità per i vini marchigiani.



E' chiaro a tutti gli operatori del settore vitivinicolo che i mercati di assorbimento esteri sono necessari per la buona salute delle nostre cantine e aziende. E' con questa convinzione che l'Istituto Marchigiano Tutela Vini sbarcherà a Dusseldorf, dal 15 al 17 marzo, alla 21esima edizione di Prowein con una collettiva marchigiana di ben 44 aziende. Importante è anche lo spazio espositivo dell' Imt, che ospiterà wine tasting e presentazioni per promuovere le sedici denominazioni presentate in questa fiera, che viene giustamente considerata la più importante kermesse europea del settore. Molte nostre aziende sono già presenti in Germania, considerata il primo mercato per l'export marchigiano al pari di quello svedese.

Alberto Mazzoni, che dell'Istituto Marchigiano di Tutela è il direttore e l'anima, sottolinea l'evento. "La rappresentanza dei nostri produttori al Prowein è cresciuta moltissimo negli ultimi anni, a dimostrazione che questo evento è una piattaforma irrinunciabile per espandersi sui mercati europei. I top buyer dei nostri vini sono senza dubbio Usa e Giappone, mentre la Germania e la Svezia presentano ancora ampi margini di crescita".

Re indiscusso della tre giorni tedesca è il Verdicchio, l'etichetta più ricercata dal pubblico estero, ma anche le denominazioni Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi e Pesaresi, Esino e i Terreni di San Severino destano interesse così come i nostri rossi. Dall'Igt Marche al Rosso Conero, dalla Lacrima di Morro d'Alba alla Vernaccia di Serra Petrona, al Pergola e al San Ginesio, il desiderio di conoscenza del pubblico nordeuropeo è in crescente aumento. Il motivo lo spiega Alberto Mazzoni, "il fattore chiave che sposta le preferenze verso le Marche e ci rende concorrenziali è l'ottimo rapporto qualità prezzo, che, normalmente, non supera i 10 euro. Per conquistare i mercati dobbiamo continuare a lavorare in questo senso. Tutto ciò senza dimenticare la promozione, per la quale, quest'anno, stiamo investendo due milioni di euro".

Un ruolo fondamentale lo gioca anche la scelta di scommettere, ormai da anni, sui vitigni autoctoni, che parlano dei territori della regione e li rendono identificabili, supportati dalla riconosciuta vocazione delle genti marchigiane a fare vino.

Presenti anche dodici aziende del Consorzio di tutela Vini Piceni, le quali avranno l'onore di ospitare la visita dell'Ambasciatore d'Italia Pietro Benassi. La partecipazione picena è utile per incrementare le richieste tedesche, già in decisa crescita. Questo appuntamento rafforza la visibilità e la credibilità dei Rosso Piceno, compresa la varietà Superiore, Falerio ed Offida doc nelle tipologie Rosso, Pecorino e Passerina. Proprio quest'ultima etichetta festeggerà la doc garantita dal 1° marzo con la prima uscita 2014, come imposto dal rigoroso disciplinare. Nel Piceno l'interesse destato dai vini delle Marche si deve inquadrare nelle scelte fatte alla fine degli anni Novanta, quando si indirizzò la ricerca enologica sugli autoctoni, quali il Montepulciano, la Passerina e il Pecorino, privilegiando, rispetto ad un passato ormai molto lontano, le basse rese quantitative a favore di una qualità geograficamente identificabile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA