VALFORNACE - I sapori della propria terra sono quelli che non si dimenticano. Sono forti come il desiderio di poterli gustare sempre, anche se si vive dall’altra parte del mondo, o semplicemente in un’altra regione. È l’effetto del ciauscolo, del digestivo più conosciuto dell’entroterra o di formaggi e vini locali.
Sapori che riempiono il cuore e le valigie di chi - con le origini in queste zone e la quotidianità in altri luoghi - torna solo per le vacanze, ma nella vita di tutti i giorni vuole aprire il frigo e trovare un po’ di “Gusti Sibillini”. Non a caso, si chiama proprio così l’attività messa in piedi da due giovani soci (aiutati da altri coetanei) legati a doppio filo con i luoghi feriti dal sisma e che, invece di partire, hanno deciso di tornare e di restare.
È la scelta di Filippo Papa, 25 anni, due lauree nel mondo del marketing e della comunicazione. «Mio padre è di Valfornace.
E in uno dei borghi più colpiti dal sisma, dove si è soliti pensare che la popolazione sia composta soprattutto da anziani, Filippo racconta di aver trovato «una bella realtà di giovani con tanta voglia di fare e di aiutarci a realizzare il nostro sogno». Un sogno che - come accade nei luoghi magici - è diventato realtà: «Abbiamo vinto un bando del Comune e ottenuto un container dove aprire il nostro punto vendita a Pievebovigliana (presto l’inaugurazione) e avviato (sarà operativo a giorni) un e-commerce dove vendere i prodotti tipici di questi borghi. La realtà più grande con cui collaboriamo è la Varnelli, poi ci sono altri produttori molto più piccoli, ma su questo fronte siamo in continua ricerca».
Il loro debutto è stato durante la rassegna “Territori forti e fluidi” che vede in aggregazione i comuni di Ussita capofila, Castelsantangelo sul Nera, Serrapetrona, Valfornace e Visso per la realizzazione di eventi di valorizzazione dei Comuni del cratere. Qui i giovani - aiutati nel progetto anche dal 24enne Matteo Pugnali - hanno presentato il loro progetto. «Chiaramente è solo un punto di partenza - dice Filippo - l’obiettivo è trasformare questa idea nella nostra attività lavorativa principale. Anche Matteo vive fuori, a Roma, ma finiti gli studi la sua intenzione è di venire qui. Crediamo che in queste zone ci sia davvero molto da fare».