Schiamazzi notturni in oratorio a Porto Recanati, il sacerdote assolto dal giudice: non era lui il responsabile

Schiamazzi notturni in oratorio a Porto Recanati, il sacerdote assolto dal giudice: non era lui il responsabile
Schiamazzi notturni in oratorio a Porto Recanati, il sacerdote assolto dal giudice: non era lui il responsabile
di Benedetta Lombo
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Venerdì 15 Marzo 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 12:53

PORTO RECANATI Schiamazzi, urla e rumori fino a tarda notte dall’oratorio, i vicini denunciano, parroco finisce sotto processo per disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, ieri l’assoluzione: non era lui il responsabile dell’oratorio. Si è chiusa con un’assoluzione per non aver commesso il fatto il processo a carico di un religioso di 49 anni (ora parroco in un altro comune del maceratese) che era stato accusato di disturbo del riposo delle persone. 

La vicenda

I fatti risalgono all’estate del 2018 quando alcuni residenti che vivevano in prossimità dell’oratorio Don Bosco annesso alla chiesa Preziosissimo sangue, avevano lamentato schiamazzi e frastuoni provenire dall’oratorio anche di notte. In particolare due residenti che avevano le camere da letto proprio in direzione dell’area utilizzata come campo di calcetto per riuscire a dormire erano stati costretti a chiudere le finestre riuscendo così però solo ad attutire i rumori. Alla fine avevano nominato un consulente per eseguire una rilevazione fonografica, affidarono l’incarico al professionista Paolo Carotti che dal 4 al 7 luglio di quell’anno rilevò rumori di intensità superiore alla soglia di tolleranza, e presentarono denuncia nei confronti del rappresentante della chiesa. Furono svolti accertamenti all’esito dei quali il pubblico ministero titolare del fascicolo chiuse le indagini disponendo la citazione diretta a giudizio per un religioso di 49 anni: l’accusa nei suoi confronti era che in qualità di parroco della chiesa Preziosissimo sangue con annesso l’oratorio avrebbe recato disturbo al riposo notturno dei residenti perché non avrebbe vigilato né tantomeno sarebbe intervenuto per impedire che le attività sportive e ricreative organizzate dalla parrocchia producessero frastuoni superiori ai decibel consentiti.

Tutto questo dal 4 al 7 giugno. Ieri il processo è finito all’attenzione del giudice monocratico del Tribunale di Macerata Roberto Evangelisti e del pubblico ministero Emanuela Bruno.

I documenti

Il difensore del parroco, l’avvocato Loretta Lombardelli, ha prodotto documenti che attestavano che il parroco non c’entrava niente con quelle contestazioni perché lui era arrivato alla chiesa Preziosissimo sangue il 1° settembre del 2018, mentre le accuse riguardavano episodi precedenti, avvenuti a luglio. Il processo è stato quindi discusso, il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione con la formula dubitativa, ma il giudice ha assolto il parroco con formula piena, “per non aver commesso il fatto”. Le due persone offese (una delle quali nel frattempo aveva rimesso la querela) erano assistite dagli avvocati Massimo Di Cola e Michele Marchetti.

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