Racket, la legge del "dottore"
Botte e minacce alle prostitute

Racket, la legge del "dottore" Botte e minacce alle prostitute
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Giovedì 3 Aprile 2014, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 07:08
CIVITANOVA - Violenze e tentata estorsione alle prostitute. "Il dottore" finito in manette. Lo hanno arrestato ieri pomeriggio gli agenti del commissariato di Civitanova, guidato dal dirigente Roberto Malvestuto, in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Macerata. Accuse pesanti quelle nei confronti di Paolu Sergiu Hoso, romeno di 38 anni residente a Porto Sant'Elpidio (dove la moglie gestisce un ristorante) e conosciuto da tutti con il soprannome de "Il dottore".



Deve rispondere di tentata estorsione plurima ai danni di sette prostitute sue connazionali, minacce gravi e lesioni. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 22 e il 25 marzo scorsi a Civitanova e Porto Sant'Elpidio. La prima denuncia era stata fatta proprio il 22 marzo. A quel punto gli uomini della Squadra Anticrimine dell'ispettore Stefano Castagnaro, hanno iniziato l'attività investigativa.



Prima una, poi due, poi tre, alla fine sono state sette le ragazze che hanno deciso di affidarsi alla polizia e raccontare le violenze subite. Una in particolare si era rivolta ai poliziotti con costole e un braccio rotto. Ha raccontato agli agenti che "Il dottore" l'aveva prima picchiata e poi aveva tentato di investirla con una moto, un'Aprilia 650. Lei era riuscita a spostarsi ma la moto le era passata su un braccio. Portata all'ospedale, era stata dimessa con una prognosi di almeno 30 giorni.



Le ragazze, tutte giovanissime, avevano raccontato di essere arrivate in Italia da poco, alcune solo da qualche giorno e avevano iniziato da subito a ricevere minacce pesantissime di morte e aggressioni fisiche. Secondo quanto raccontato, erano state colpite con schiaffi e pugni sul corpo e al basso ventre. Intimidazioni, botte e minacce per ottenere una percentuale sui guadagni. "Il dottore" avrebbe fatto plurime richieste di soldi, di solito 100 euro, a volte 50, dipendeva dagli incassi.



Le indagini, andate avanti notte e giorno, alla fine hanno portato a Hoso. A incastrarlo è stato proprio quel soprannome che si era portato dietro dalla Romania. Tutti lo conoscevano con quel nome che gli dava un'aura di importanza, un nome che gli avrebbero attribuito ai tempi della scuola in Romania dove i compagni di classe indossavano tutti un grembiule blu mentre lui uno bianco, da "dottore" appunto.



Raccolti tutti gli elementi a carico del trentottenne, gli agenti del commissariato hanno inviato una dettagliata informativa alla procura di Macerata a seguito della quale il procuratore capo Giovanni Giorgio e il sostituto procuratore Enrico Riccioni, ravvisando la pericolosità dell'uomo, hanno chiesto la misura cautelare dell'arresto in carcere. La misura è stata concessa dal giudice per le indagini preliminari Domenico Potetti e ieri pomeriggio gli agenti hanno condotto "Il dottore" in carcere a Camerino.



L'anno scorso, era il 20 agosto, Paolu Sergiu Hoso era stato vittima di un vero e proprio agguato a Porto Sant'Elpidio. Un assalto fatto con spranghe, colpi di arma da fuoco e bottiglie molotov in pieno centro. "Il dottore" era appena salito in macchina con la compagna, verso mezzanotte, quando erano stati bloccati da una decina di persone. Il commando, armato di spranghe, aveva rotto i finestrini e li aveva colpiti con violenza. Alcuni passanti avevano sentito esplodere anche colpi di pistola ma il commando era fuggito. L'ipotesi, un regolamento di conti.
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