MONTECASSIANO Braccianti e agricoltori non pagati da mesi, l’appello: «Aiutateci, siamo in grande difficoltà». Ieri mattina in Tribunale è arrivata una delegazione di lavoratori di origine pakistana che da maggio non avrebbe percepito un centesimo del lavoro svolto nei campi. Erano una trentina, ma ne sarebbero circa il doppio a vivere in quella drammatica situazione.
Con loro c’era anche il loro datore di lavoro, Muhammad Arif, imprenditore 44enne, titolare della Agricola Naturaverde di Montecassiano, che attende a sua volta di essere pagato da gennaio, si parla di oltre 600mila euro. «Dal 2018 – spiega Arif – lavoro per una azienda agricola del Maceratese, fornisco i miei braccianti per raccogliere le verdure nei campi. Negli anni passati non ho avuto problemi, ma da gennaio non sono stato più pagato. I miei dipendenti sono stati tutti assunti regolarmente, a gennaio ne avevo 70, poi una 60ina tutti i mesi. Per non farli trovare in difficoltà e convinto che la ditta avrebbe pagato il dovuto anche se con ritardo, ho anticipato io gli stipendi».
Arif parla di circa 300mila euro messi di tasca propria da gennaio ad aprile scorsi, ma poi, non rientrando di quanto dovutogli, è andato in difficoltà anche lui. Perché i braccianti (che vivono tra Recanati, Montecassiano, Treia e Porto Recanati) a lavorare andavano regolarmente, anche a maggio, giugno e a luglio sono stati chiamati per andare nei campi a raccogliere in particolare il radicchio, ma anche pan di zucchero e porri, ma lo hanno fatto senza vedere un centesimo.
«L’appello che vogliamo fare – dicono – è rivolto al Tribunale affinché intervenga e faccia le cose giuste nei confronti di braccianti e agricoltori e alle istituzioni affinché diano una mano alle famiglie in difficoltà». Si tratta di persone che vivono in provincia da tempo e se la questione non si dovesse sbloccare sarebbero costretti ad andare via. Ma quella della liquidazione giudiziale non è l’unica strada intrapresa. «Alcune settimane fa – ha aggiunto l’avvocato Giustozzi - abbiamo presentato una querela per insolvenza fraudolenta».