L’ex Babaloo acquistato all’asta per un milione e mezzo di euro, nuova vita per un simbolo della movida

L'ex Babaloo in una foto d'archivio
L'ex Babaloo in una foto d'archivio
di Giulia Sancricca
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Giovedì 7 Ottobre 2021, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 08:46

POTENZA PICENA - Punto e a capo per l’ex Babaloo di Porto Potenza. Ieri la proprietà è stata aggiudicata all’asta per un milione e mezzo di euro da parte di un gruppo imprenditoriale dell’anconetano. L’operazione di ristrutturazione giuridica rientra in un più vasto piano aziendale già predisposto dal team professionale che fa capo all’avvocato Alberto Feliziani.

Pare che l’obiettivo dell’investitore sia quello di far suo l’elaborato predisposto dal professionista che prevede un porto che permetta l’ingresso di barche fino a 15 metri di lunghezza e un residence turistico, da realizzare nell’area edificabile dell’ex parcheggio della discoteca, che possa ospitare chi attracca al porto. Esclusa l’ipotesi di un ritorno della discoteca: l’idea dovrebbe essere quella di ripristinare una situazione ludica ma più tranquilla, con un piano bar, l’area piscine e alcune sale a disposizione di eventi e matrimoni. 

Ripercorrendo quanto avvenuto dal 2012, anno in cui è calato il sipario sul Babaloo, Feliziani ricorda che nel 2015 “Le Cinque Vele” divise due distinte realtà societarie: la prima a gestione del porto e la seconda dell’area edificabile vicina.

Nel 2018, però, la srl subì il fallimento e Banca Marche attivò, oltre alla procedura espropriativa sugli immobili, due distinte azioni revocatorie. In queste azioni è subentrata la Curatela fallimentare, smentita da una recente sentenza del Tribunale di Macerata che ha già respinto la prima delle domande. Sulla seconda azione, promossa sull’area edificabile, si attende a giorni la pronuncia. «Ho ritenuto e ritengo tuttora le due azioni improponibili - commenta l’avvocato Feliziani - tanto che il Tribunale di Macerata si è già pronunziato sulla prima. Dopo anni di totale abbandono ed incuria da parte del creditore procedente e della Curatela è davvero singolare che si insista ancora per paralizzare un intervento chiesto dalla collettività, peraltro spaventando qualsivoglia imprenditore».

A quanto pare, però, il gruppo anconetano non si sarebbe spaventato, tanto da aggiudicarsi la proprietà destinata a diventare un corpo unico, come spiega Feliziani: «confido nell’intelligenza - dice - , nella lungimiranza e nella equità dei diversi interlocutori, riponendo la massima fiducia nella magistratura poiché questa vicenda mostra molti aspetti nebulosi: le cause durano anni, ma certamente il Babaloo tornerà agli originari fasti, seppur con una destinazione diversa e comunque adattata ai tempi. Così come per uno dei più bei porti marchigiani in cui tornerà finalmente la serenità». Il gruppo ha già riconfermato l’incarico al legale. Si attende ora la formalità del decreto a firma del giudice dell’esecuzione.
 

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