Penna San Giovanni, racconto choc:
«Un agguato a colpi di pietra»

L'auto danneggiata
L'auto danneggiata
di Benedetta Lombo
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Domenica 4 Giugno 2017, 11:35
PENNA SAN GIOVANNI - Tornano da una veglia funebre e, mentre sono in macchina, vengono colpiti da un oggetto lanciato da un’auto in corsa. Serata da incubo per una coppia di Penna San Giovanni. Tutto è accaduto giovedì sera, lungo la Faleriense in località Fonte Murata, a Monte Urano, dove stava transitando la coppia che poco prima era stata a far visita ai familiari di un defunto e a quell’ora - le 23.45 - stava tornando a casa.
L’episodio
Viaggiavano su una Opel Mokka, «non avevamo fretta - ha raccontato la donna -, andavamo a 63 km orari. Io stavo controllando il cellulare per vedere se mi aveva chiamata mia figlia perché avevo il telefono silenzioso quando ho sentito un rumore fortissimo. Pensavo che mio marito avesse urtato contro qualcosa che era a terra invece dall’altra parte della strada, in direzione opposta era passata un’auto. Mio marito mi ha detto che dallo specchietto ha visto un braccio uscire dal finestrino posteriore e poi ha sentito una gran botta. Non ci siamo potuti fermare subito perché la strada non lo permetteva ma alla prima piazzola ha accostato».
La macchina aveva un faro rotto e una bozza molto evidente sul cofano proprio sopra il faro. «Non siamo riusciti a capire cosa fosse - ha continuato la donna -, sulla macchina si vede una striscia celeste. Qualcosa che sarebbe dovuto rotolare a terra, ma non abbiamo trovato niente. Anche ieri mattina mio marito è tornato per controllare meglio con la luce del giorno, ma sia sulla strada sia sulla scarpata non ha trovato nulla che fosse compatibile con il danno e i segni lasciati sulla macchina. L’unica cosa che ha trovato sono stati i pezzi di plexiglass del faro».
La sera stessa dell’aggressione, subito dopo il fatto i coniugi, spaventati, hanno chiamato i carabinieri e solo a quel punto hanno fatto la preoccupante scoperta: il loro non sarebbe l’unico caso. «Ci hanno detto - ha proseguito la donna - di non essere i primi a lamentarci di questo atto vandalico e l’unico consiglio che ci hanno dato è stato di fare una denuncia contro ignoti visto che, non siamo riusciti a prendere né la targa né il modello dell’auto, e soprattutto ci hanno detto che in quel caso non bisogna assolutamente fermarsi appena tirano il sasso perché anche loro si fermano subito e se notano che l’automobilista è solo in macchina, appena scende, uno dei due sale nell’auto e scappa via. Nel nostro caso, visto la striscia celeste che abbiamo trovato, ci hanno detto che potrebbero aver lanciato uno di quei pesi che si usano in palestra agganciato a una corda. È terribile».
L’oggetto
«Lunedì porteremo la macchina dal carrozziere, secondo noi ci potrebbero volere anche mille euro per aggiustare i danni. Ma al di là dell’aspetto economico, quello che ci spaventa è il pensiero che per gioco possano aver fatto una cosa del genere. Se l’oggetto che ci hanno tirato contro fosse rotolato fino al parabrezza e l’avesse rotto, non so come sarebbe finita. Io ho paura anche per le mie figlie che spesso percorrono quella strada anche da sole. Per un gioco simile a questo la Berdini ci ha perso la vita». Il riferimento è alla civitanovese Maria Letizia Berdini uccisa a 31 anni da un sasso lanciato da un cavalcavia sull’autostrada Piacenza-Torino 21 anni fa.
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