La morte di Pierini, tutto il mondo del basket sotto choc. «Era il Kobe Bryant di Porto Recanati»

Attilio Pierini
Attilio Pierini
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Giovedì 25 Giugno 2020, 05:25
PORTO RECANATI - Quello di ieri è stato il giorno del dolore e della preghiera. Il dolore per la tragica scomparsa di Attilio Pierini, che ha perso la vita martedì pomeriggio in un violentissimo schianto sulla A24 mentre si dirigeva a Roma con la moglie Francesca. E proprio su di lei si concentra invece la preghiera, perché la trentatreenne è ancora ricoverata all’ospedale di Teramo in condizioni gravi, ma quantomeno stabili. I medici la tengono ancora in coma farmacologico, ma il fatto che il quadro clinico non si sia aggravato lascia spazio a un cauto ottimismo. Nessuna disposizione, invece, per quanto riguarda i funerali, ma verosimilmente si dovrà attendere per qualche giorno. 

Con le indagini ancora in corso per capire dinamica e responsabilità dell’incidente, sarà importante anche l’ispezione cadaverica del conosciutissimo cestista portorecanatese. La salma potrebbe essere restituita alla famiglia nella giornata di venerdì, ma siamo nel campo delle ipotesi. Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente, al vaglio sono due le possibilità: un sorpasso azzardato da parte di Pierini o l’invasione di corsia da parte del tir contro il quale la sua Audi Q5 si è scontrata senza lasciargli scampo. Da quando martedì sera si è diffusa la tragica notizia dell’incidente le reazioni non hanno tardato ad arrivare i messaggi di cordoglio. In prima fila ovviamente le istituzioni, partendo dal sindaco della sua città, Porto Recanati, Roberto Mozzicafreddo. 

«Una terribile notizia, che lascia tutti nella incredulità di aver perso un giovane nel fiore della sua esistenza e lasciandoci senza parole – scrive Mozzicafreddo –. Ci uniamo al dolore dei suoi genitori, della sorella, del cognato e dei suoi tantissimi amici pregando perché Francesca riesca a vincere la sua battaglia per la vita, anche per Attilio». Anche il sindaco di Civitanova, la città dove Attilio ha disputato le sue ultime due stagioni, si è unito al lutto. «Ho appreso con sgomento e dolore della tragica scomparsa di Attilio Pierini, un ragazzo, un atleta esempio di bravura, professionalità e tenacia – afferma Fabrizio Ciarapica –. Esprimo sincero cordoglio, mio personale e di tutta l’amministrazione comunale, alla sua famiglia e alla Virtus Civitanova. Ciao campione, ci mancherai». Tutto il basket marchigiano ma anche italiano si è stretto intorno alla figura di quel gigante gentile, da modi educati e la grande voglia di emergere. Una fame dettata anche di chi, malignamente, lo pensava solo un “figlio di”, visto il ruolo di presidente della società recanatese ricoperto da papà Giuseppe. E invece Attilio aveva smentito tutti sul campo, vestendo per la prima volta la maglia della società gialloblu nel 2003, quando la squadra era ancora in Serie C1, e accompagnandola passo dopo passo fino alla Serie A2, giocandosi persino un playoff con in palio la promozione in Serie A. 

Tra le centinaia di messaggi che stanno popolando i social in queste ore, particolarmente toccante è il ricordo di Alberto Matassini, allenatore portorecanatese attualmente sulla panchina di Udine in serie A2 femminile. «Qualche mese fa è morto Kobe Bryant e Attilio, per noi più giovani, è stato il Kobe di Porto Recanati – ricorda Matassini – il simbolo. Quello che ce l’aveva fatta, con dedizione, passione e perseveranza. Quello che aveva dedicato tutta la carriera alla stessa maglia, finché è esistita. Quello che nonostante l’età e gli infortuni, ancora voleva sudare e divertirsi dentro il campo. E sopra a tutto ciò era un gran ragazzo e meritava ben altro. Ciao Atti». A Recanati i bambini del mini basket hanno osservato un minuto di silenzio (affisso anche un manifesto in suo onore) e al funerale saranno presenti con la maglia numero 8 (quella che indossava Pierini). Lo stesso numero di Kobe Bryant .
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