MONTECASSIANO - «Seguiamo la pista dei soldi. Stiamo raccogliendo testimonianze per ricostruire il carattere della signora, sta venendo fuori il carattere di una persona che forse ostentava un po’ troppo e da qui si potrebbe spiegare la figura del ladro. Ci sono tanti piccoli tasselli che dobbiamo ricostruire».
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Qualcuno di questi tasselli di cui parla l’avvocato Andrea Netti potrebbero emergere già oggi a seguito del colloquio con gli operai che in passato hanno eseguito dei lavori all’interno della villetta di via Pertini e che, secondo la difesa, avrebbero vissuto in prima persona il clima familiare e avrebbero assistito a dinamiche familiari in casa Orazi.
Proseguono, dunque, sia le indagini della procura sia quelle difensive per ricostruire quanto avvenuto la sera della vigilia di Natale nella villetta in cui Rosina Carsetti è stata trovata senza vita.
È atteso l’esito delle analisi di laboratorio effettuate dal medico legale Roberto Scendoni dopo l’autopsia per delineare con estrema precisione l’orario della morte. Da quanto finora emerso, Enea Simonetti sarebbe uscito di casa verso le 17.45, alle 18.07 ha pagato il cibo acquistato al supermercato e per un’ora sarebbe rimasto nel parcheggio a guardare video sul cellulare.
In quel lasso di tempo si sarebbe consumata la tragedia. Per i familiari è probabile che verso le 18.30 possa essere entrato il ladro che ha ucciso Rosina, legato la figlia Arianna, chiuso il marito della vittima in bagno e, una volta risalito nei piani alti, avrebbe preso i soldi e sarebbe fuggito. Dopo circa mezz’ora sarebbe rientrato Enea.