Ragazza assassinata ad Aosta, giovane fermano arrestato in Francia

In manette Teima Sohaib, 21 anni. Studiava da odontotecnico. La madre vive ancora in città

Ragazza assassinata ad Aosta, giovane fermano arrestato in Francia
Ragazza assassinata ad Aosta, giovane fermano arrestato in Francia
di Pierpaolo Pierleoni
3 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Aprile 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 08:25

FERMO Ventuno anni, un passato di formazione professionale per diventare odontotecnico, un presente da presunto killer efferato. Teima Sohaib, il giovane arrestato in Francia ed accusato dell’omicidio di Auriane Nathalie Laisne avvenuto ad Aosta, è nato e cresciuto a Fermo, a Santa Petronilla. Mamma marocchina, papà egiziano, lui era partito per la Francia dopo il diploma conseguito all’Ipsia di San Benedetto del Tronto. In zona lo ricordano diversi conoscenti ed ex compagni.

Estroverso, dall’abbigliamento eccentrico, amico di tutti.

A Fermo è residente il padre e vive ancora la madre (i due sono separati) mentre lui tornava ormai saltuariamente. A Fermo la sua storia era finita, nel 2009, all'attenzione delle cronache cittadine per la mobilitazione di alcuni familiari, in particolare della madre, per fare in modo che lui e il suo fratellino, entrambi in Egitto con il padre, tornassero in città. E così poi alla fine effettivamente è stato.

Il trasferimento

Conseguita la maturità professionale, Sohaib si era spostato a Lione, dove vivono alcuni parenti e si era iscritto ad un corso universitario a Grenoble. Stando a quanto raccontano alcuni amici, da qualche giorno non aveva contatti con i suoi familiari in Italia. I primi guai giudiziari, per lui, sono arrivati Oltralpe visto che quando stava nel Fermano non aveva mai dato sgarrato.

A gennaio di quest’anno è stato sottoposto a un controllo, dopo essere stato denunciato per violenza domestica e minacce. Aveva ricevuto un divieto di entrare in contatto con la vittima ed era in attesa di comparire davanti al tribunale di Grenoble, per rispondere di violazione del controllo giudiziario. La sua fuga è finita mercoledì a Lione.

È l’unico sospettato, ad oggi per l’omicidio della 22enne Auriane Nathalie Leisne, la ragazza francese ritrovata cadavere in una chiesetta sconsacrata e diroccata in Val d’Aosta, nella zona di La Salle. Alcuni testimoni li hanno visti insieme, in quelle che probabilmente sono state le ultime ore di vita della donna.

Erano in cerca, a quanto pare, di luoghi abbandonati. Gli inquirenti ritengono praticassero “urbex”, un’esplorazione urbana, piuttosto diffusa tra i giovani, che consiste nell’avventurarsi in edifici diroccati o quartieri fantasma. Forse proprio con questa intenzione erano arrivati in Val d’Aosta, lei proveniente dalla Svizzera. Cosa sia accaduto, per trasformare l’esplorazione in tragedia è difficile da capire al momento.

Ad uccidere la giovane francese sono stati due fendenti, uno al collo e l’altro all’addome, che le hanno provocato emorragie fatali. Sono scomparsi, dal luogo del delitto, documenti e telefono della vittima. Gli inquirenti, dando notizia dell’arresto dell’italo-egiziano, hanno parlato di gravi indizi di reato, l’ipotesi di accusa è omicidio premeditato e aggravato. Si ipotizza che la morte sia avvenuta nella notte tra il 26 ed il 27 marzo. Per il procuratore capo di Aosta Luca Ceccanti siamo di fronte a «un femminicidio determinato da motivi di possesso e di annullamento della volontà della vittima. Non si è trattato di raptus, di gelosia o di passione. E' essenzialmente un omicidio tipico di una manifestazione di potere nei confronti della ragazza», ha sottolineato in una conferenza stampa convocata per chiarire le circostanze di quanto accaduto sopra La Salle.

© RIPRODUZIONE RISERVATA