Ricostruzione e rilancio delle aree del terremoto, in arrivo altri fondi per 1,8 miliardi

Il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini
Il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini
di Veronica Bucci
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Venerdì 13 Agosto 2021, 08:25


CAMERINO - Un miliardo e 780 milioni di euro per le aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016/2017 nel Centro Italia, che grazie al Fondo complementare al Pnrr si aggiungono alle risorse già stanziate per la ricostruzione delle case e delle opere pubbliche, ed agli altri investimenti previsti dal Recovery Plan. Mentre vengono avviati i primi progetti italiani previsti dal Recovery Fund, ed arrivano i primi 25 miliardi di euro dalla Commissione Ue, è pronto a partire anche il Pacchetto Sisma finanziato con il Fondo complementare al Pnrr, con i fondi finalizzati alla ripresa e allo sviluppo economico dell’Appennino centrale che negli anni scorsi è stato stravolto dai terremoti. 

 

A gestirlo sarà la Cabina di coordinamento integrata presieduta dal commissario alla ricostruzione sisma 2016, Giovanni Legnini, che si è insediata ieri. «Si tratta di una governance che - spiega la struttura del commissario alla ricostruzione - riunisce tutte le rappresentanze istituzionali dei due crateri, e che sarà chiamata a programmare l’utilizzo delle risorse e a selezionare i progetti per il rilancio e lo sviluppo di tutte le aree del Centro Italia colpite dai sismi. Entro il prossimo 30 settembre dovranno essere definiti i Programmi unitari di intervento per l’utilizzo dei fondi stanziati, pari ad un miliardo per quello relativo a “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi”, e a 780 milioni di euro per gli interventi di “Rilancio economico e sociale”. La Cabina ha subito designato un gruppo di lavoro cui affidare la definizione del percorso per la predisposizione dei programmi unitari, che perseguono obiettivi di transizione energetica e sostenibilità ambientale, puntando sulla formazione del capitale umano e la valorizzazione delle risorse del territorio». 

Gli interventi finanziati con il primo programma (1 miliardo e 80 milioni di euro) riguarderanno la progettazione urbana (illuminazione sostenibile, impianti per il recupero dell’acqua, strade ecocompatibili, sistemi verdi), l’efficienza energetica degli edifici pubblici e in particolare delle scuole, piani integrati di mobilità e trasporto sostenibile, le “smart cities”, la telemedicina, la teleassistenza, il sostegno alla prevenzione dei rischi, la promozione delle infrastrutture digitali. 

La seconda linea di interventi finanzia con 700 milioni di euro l’economia e i settori produttivi locali, attraverso la valorizzazione delle vocazioni territoriali, delle risorse ambientali, del sistema agroalimentare, e il rafforzamento della formazione tecnica, il sostegno alle imprese culturali, turistiche e creative. Prevista anche la realizzazione di quattro centri di alta formazione universitaria, un centro per la formazione della pubblica amministrazione, lo sviluppo delle attività di volontariato, la creazione di nuove associazioni fondiarie per lo sviluppo della filiera del legno. 

«Si tratta di misure aggiuntive rispetto a quelle previste dal Piano di ripresa e resilienza da 191 miliardi di euro finanziato con il Recovery Fund europeo - spiega ancora la Struttura - , che riguarda l’intero territorio nazionale; al fine di evitare sovrapposizioni e duplicazioni, si avvierà un coordinamento con i soggetti attuatori degli interventi previsti dal Pnrr, per il migliore utilizzo delle risorse specifiche nelle aree dei due sismi.

Analogamente, la struttura del Commissario straordinario per il sisma 2016 curerà il coordinamento con il ministero per la Coesione territoriale, che ha attivato da poche settimane il Contratto istituzionale di sviluppo, con una dotazione di 160 milioni di euro finalizzata a finanziare progetti presentati dalle quattro regioni, e che sono già in fase di selezione. Tra le altre misure a sostegno dell’economia, attualmente, ci sono le agevolazioni fiscali della Zona franca urbana e il credito di imposta sugli investimenti in beni strumentali delle imprese entrambi prorogati a tutto il 2021».
 

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