MACERATA - Una giornata da incubo. File chilometriche nella tarda mattinata di ieri in superstrada, in direzione mare. A causare i disagi i lavori in corso per il rifacimento dell’asfalto nel tratto al confine tra Morrovalle e Montecosaro fino alla frazione civitanovese di Santa Maria Apparente. Un intervento programmato dall’Anas per risolvere il problema dei tratti dissestati.
La situazione
È stato disposto un restringimento di corsia.
Nei giorni scorsi è scattata la chiusura dello svincolo di Montecosaro in direzione di Civitanova per consentire all’Anas di svolgere i lavori di rifacimento della pavimentazione delle rampe in uscita ed entrata. Un altro restringimento della carreggiata è presente tra Belforte del Chienti e Caldarola. Anche la Provincia, nella figura del presidente Sandro Parcaroli, ha scritto all’Anas la per chiedere di fare qualcosa, ma ormai c’è ben poco da fare: l’unica concessione da parte dell’azienda è stata la promessa di chiudere tutti i cantieri entro il 5 agosto. A lanciare l’allarme è anche Giorgio Menichelli, segretario generale di Confartigianato Imprese. «Siamo molto preoccupati dell’attuale assetto della superstrada Val di Chienti con tanti lavori - ha sottolineato durante un incontro con il governatore Francesco Acquaroli -. Troppi cantieri, troppe deviazioni in un periodo peraltro dove questa arteria deve sopportare anche il peso del traffico turistico oltre che di quello delle merci». E in effetti nel weekend la situazione diventa insostenibile.
Dura anche la presa di posizione di Sauro Grimaldi, presidente di Confindustria. «Manca il coordinamento tra i vari lavori, la nostra provincia è tutta un semaforo e un cambio di corsia – ha detto nei giorni scorsi –, è ovvio che ciò si ripercuote sull’economia. Anas, Regione, Provincia, Comuni, Unione montane: ognuna va per sé e non c’è dialogo. Serve una cabina di regia che coordini i vari interventi, evitando di intasare un’unica strada e programmando i cantieri per evitare i disagi». Anche i sindaci del territorio hanno fatto sentire la loro voce. Il caos in superstrada, infatti, si ripercuote pure sulla viabilità interna.