Parità di genere, lo sport dà l’esempio a Macerata: le baby calciatrici scendono in campo

Parità di genere, lo sport dà l’esempio: le baby calciatrici scendono in campo
Parità di genere, lo sport dà l’esempio: le baby calciatrici scendono in campo
di Daniel Fermanelli
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Lunedì 11 Marzo 2024, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 12:23

MACERATA Le giovanissime atlete marchigiane under 12 si sono fatte trovare pronte al fischio d’inizio per promuovere la parità di genere anche sul campo di calcio. Perché lo sport può rappresentare un’importante agenzia educativa. Ne è convinta la consigliera delegata alle Pari opportunità della Provincia Laura Sestili che, per il secondo anno in occasione dell’8 marzo, ha promosso “La partita della donna”.

 

L’organizzazione

È andato in scena un torneo under 12 che ha visto confrontarsi, sul prato dallo stadio della Vittoria di Macerata, le atlete della Cf Maceratese, Us Filottranese, Giovane Offagna, Villa Musone Calcio, Ponte San Giusto, Polisportiva Mandolesi Porto San Giorgio e Jesina Calcio. «Lo sport è sinonimo di impegno, costanza e mette alla prova ognuno di noi, aiutandoci a superare limiti e a realizzare sogni – ha spiegato la consigliera –.

Abbiamo voluto testimoniare il nostro impegno, affinché ogni passo fatto sia un passo in più per abbattere il muro dei preconcetti e perché le differenze di genere non siano più un limite, ma un valore assoluto di grande ispirazione. Lo sport è una risorsa che tutela il diritto sociale e mira a sostenere sia le pari opportunità che l’inclusione».

Il torneo, che ha avuto il sostegno del Coni, è stato organizzato in collaborazione con Massimiliano Avallone, presidente della Cf Maceratese. «Le donne, finalmente, riescono a essere libere di poter scegliere anche uno sport come il calcio che, per anni, è stato prettamente più appannaggio degli uomini – ha aggiunto Avallone -. Il nostro obiettivo è quello di far crescere sempre di più questa attività sportiva al femminile, cercando di far appassionare tante giovanissime e le loro famiglie».

Alla Beata Corte di Serrapetrona, invece, si è svolto il primo dei tre appuntamenti “Un calcio allo stigma”, organizzati sempre dalla consigliera Sestili, ma in collaborazione con Cluentina Calcio e Beata Corte (struttura residenziale psichiatrica del gruppo Kos). Nel pomeriggio si è svolto un incontro tra gli ospiti della struttura residenziale, l’allenatore e i giocatori della Cluentina Calcio, cui è seguito un allenamento che ha coinvolto i ragazzi e gli operatori, finalizzato ad apprendere e replicare un percorso di avviamento calcistico.

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