Cas e Sae, proroga per le richieste. Il sindaco Gentilucci: «Scelte schizofreniche. Qui restano i problemi»

Cas e Sae, proroga per le richieste. Il sindaco Gentilucci: «Scelte schizofreniche. Qui restano i problemi»
Cas e Sae, proroga per le richieste. Il sindaco Gentilucci: «Scelte schizofreniche. Qui restano i problemi»
di Giulia Sancricca
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Giovedì 8 Settembre 2022, 02:20

MACERATA - Slitta di un mese la scadenza della presentazione dei requisiti per continuare a percepire il Cas (Contributo di autonoma sistemazione) e ad avere diritto alla Sae (Soluzione abitativa di emergenza). Se infatti prima era stata fissata al 15 settembre, ora si allinea alla scadenza per la presentazione dei progetti di ricostruzione in programma per il 15 ottobre.

Già negli ultimi giorni la decisione era stata resa nota in via ufficiosa a seguito della cabina di coordinamento tra il commissario Giovanni Legnini, il capo dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio, e le Regioni interessate dal sisma.

Lo stesso assessore alla Ricostruzione Guido Castelli spiega che «si attende solo la pubblicazione dell’ordinanza nella Gazzetta Ufficiale dopo il concerto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. I motivi di questa scelta - precisa - riguardano innanzitutto le tempistiche perché la piattaforma digitale ha reso più difficoltose le pratiche, ma anche per consentire ai Comuni di aiutare le persone anziane a presentare la domanda. Inoltre la scadenza si ricollega anche alla presentazione dei progetti dal danno grave e si è ritenuto preferibile associarle dal momento che un soggetto, tra i requisiti richiesti, dovrà attestare anche il deposito del progetto».

Il 15 ottobre rappresenterà dunque un ulteriore passo in avanti per la ricostruzione, ma un mese di tempo in più poco cambia alle principali difficoltà riscontrate finora su due specifici fronti. Quello delle modalità di presentazione dei requisiti in maniera telematica e quello riferito ai tecnici impegnati nella realizzazione dei progetti. Sul primo era già intervenuto il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, che dopo l’annuncio della proroga commenta: «È una presa di coscienza da parte degli organi competenti che la procedura è troppo complicata per i giovani, impossibile per i residenti di mezza età e priva di ragioni per gli anziani. Il tema che si riverbera in queste scelte è quello schizofrenico che anima anche la ricostruzione: scadenze fissate e poi rimandate. Credo che questi territori meritino rispetto e un cambio di passo». 

La stessa richiesta arriva dal presidente dell’Ordine provinciale degli architetti Vittorio Lanciani. «Se la scadenza resta quella del 15 ottobre, alcuni progetti saranno presentati incompleti e poi si ricorrerà all’integrazione. Per avere un reale cambio di passo abbiamo bisogno che il commissario ci dia una scala prioritaria dei progetti, basata non solo su chi prende il Cas (come accade ora) ma sull’entità dei danni. Solo in questo modo riusciremmo a fissare le scadenze e prefissare i tempi». Proprio riguardo i tempi, Lanciani scoperchia il vaso di Pandora sostenendo che «di semplificazioni concrete finora non ne abbiamo viste molte. È vero che si può presentare il progetto anche senza determinati pareri e conformità, ma questo non serve ad accorciare i tempi poiché e poi rivedere il progetto significa lavorare due volte sullo stesso piano. Questo perché di fatto la semplificazione del commissario non c’è stata». Uno dei problemi evidenziato poi sia da Gentilucci che da Lanciani è quello del superbonus. «Ha bloccato la ricostruzione» sostengono. Infine il risultato di un confronto tra i tecnici: «guardando i progetti presentati e i decreti ottenuti - dice Lanciani - si evince come sia più lenta l’emissione dei decreti per avviare i lavori rispetto alla nostra presentazione dei progetti. Serve un tavolo tra gli ordini professionali e il commissario, ma non quello che già esiste: deve essere paritario così che anche noi possiamo realmente intervenire sulle difficoltà oggettive».

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