Macerata, macché Silicon Valley: la zona di Valleverde ormai è diventata una giungla

Macché Silicon Valley: la zona di Valleverde ormai è diventata una giungla
Macché Silicon Valley: la zona di Valleverde ormai è diventata una giungla
di Luca Patrassi
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Martedì 14 Novembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12:04

MACERATA Valleverde, doveva essere una florida zona industriale ed artigianale nei piani di qualche amministratore di alcuni decenni fa, poi doveva divenire la Silicon Valley italiana nei proclami 2020 del sindaco Sandro Parcaroli ed ora è una lunga sequenza di marciapiedi e strade invasi da erbacce, arbusti e perfino piante cresciute sul cemento. Ultima perla la pubblicazione qualche giorno fa di una determina comunale che liquida 1.400 euro a una società specializzata di Montecassiano per la rimozione di materiali abbandonati abusivamente e contenenti amianto a Valleverde. 

 
La situazione 


Come dire che lo stato di degrado dell’area spinge gli incivili a disfarsi di rifiuti nocivi senza usare i normali canali di smaltimento dei rifiuti, tutto a spese dei contribuenti.

Difficile perfino camminare lungo i marciapiedi della località maceratese, nella frazione di Piediripa. Milioni di euro spesi per le opere di lottizzazione eseguite, ma nessun seguito di insediamenti industriali ed artigianali, qualche raro capannone di attività commerciali e la sede della Cgil. Anni fa gli amministratori comunali ai proclami avevano affiancato un’operazione straordinaria di pulizia del verde, con relativi selfie e telecamere al seguito, ma ora appunto la situazione è quella di una Valleverde che, in omaggio al suo nome, è veramente green per effetto non di energie sostenibili ma della vegetazione spontanea che cresce rigogliosa incurante dei tanti buoni propositi degli amministratori di turno.

Piediripa alla ribalta degli annunci in grande stile. Ieri il sindaco era a Parigi, componente della nutrita (si parla di gastronomia) delegazione regionale guidata dall’assessore Antonini. Possibile che faccia visita al più grande centro ortofrutticolo del mondo, a Rungis, per vedere come è organizzato e in attesa di capire come fa a finire la storiella del mercato ortofrutticolo di Piediripa, progetto prima aggiudicatario di 8 milioni di euro per la sua riqualificazione, poi i fondi erano stati revocati e ora si è in attesa di notizie ulteriori sulla base di promesse verbali. Intanto i mesi passano. Non mesi, ma anni quelli che sono invece passati per la storia della Silicon Valley a Valleverde. 


Il programma 


Ecco cosa è scritto a riguardo nel programma elettorale 2020 della maggioranza Parcaroli: «Nella nostra amministrazione - si legge - ci impegneremo a far fiorire a Macerata l’Industria dell’Informazione. Alla base dell’Industria dell’Informazione c’è il bisogno di un’unica materia prima: “l’uomo”. L’uomo con la sua creatività. Ed esempi come la Silicon Valley hanno dimostrato che questa creatività diventa esplosiva quando questi uomini si mettono a contatto, quando si crea un distretto, un sistema. Macerata ha una grande fortuna, ha una università che ha fatto del motto “l’Umanesimo che Innova” il suo cavallo di battaglia e una Accademia delle Belle Arti assai rinomata.

A tali fonti si uniscono quelle tecniche dell’Università di Camerino e del Politecnico delle Marche. Macerata ha tutte le potenzialità per diventare il nuovo distretto Italiano dell’Industria dell’Informazione e nella nostra amministrazione ci impegneremo a fornire tutti gli strumenti affinché ciò avvenga, trovando un’area idonea (come ad esempio Valleverde) nella quale portare una connettività internet ai massimi livelli, fonti energetiche rinnovabili e un ambiente di lavoro immerso nel verde e in architetture e strutture urbanistiche avveniristiche dove i giovani ameranno trasferirsi a lavorare da tutta Italia». Per ora Valleverde attrae gli smaltitori abusivi di amianto, di giovani che si sono trasferiti nemmeno l’ombra.

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