A presentare l’iniziativa, che potrebbe anche avere sviluppi in futuro integrandosi con la raccolta porta a porta, il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, l’assessore all’Ambiente Laura Laviano, Stefano Zamara referente della Emz e Giuseppe Giampaoli presidente del Cosmari. «Il progetto sperimentale, del valore di 88mila euro, ha ottenuto un finanziamento regionale di 54mila euro - ha esordito l’assessore Laviano -. Il Cosmari va ringraziato perché questi fondi di solito vanno al gestore della raccolta rifiuti invece in questo caso il consorzio ha accettato di buon grado che tali somme fossero utilizzate per questo progetto. Ricordo che a Macerata nell’area urbanizzata abbiamo la raccolta porta a porta per tre tipologie di rifiuti che sono multimateriale, carta e secco non riciclabile e un metodo di prossimità stradale per le altre due tipologie che sono vetro, umido e in alcuni casi gli sfalci d’erba. E’ quindi un sistema misto quello della raccolta rifiuti. Nell’area extraurbana interessata da questo progetto abbiamo invece il metodo di prossimità stradale con i cassonetti: in questo momento niente viene stravolto, abbiamo modificato il software per l’utenza e il genere di cassonetti dove conferire i rifiuti».
Le postazioni
Ogni postazione sarà costituita da un cassonetto per la raccolta del rifiuto munito di dispositivo elettronico di controllo dell’apertura e calotta volumetrica. «Il riconoscimento dell’utente e l’apertura dei cassonetti avverrà tramite una specifica applicazione, -ha ribadito l’assessore Laviano - scaricabile sul proprio smartphone, attivata mediante il codice univoco inviato per posta a ciascun soggetto interessato.
L'obiettivo
Il sindaco Sandro Parcaroli ha sottolineato come «l’obiettivo è quello di avere sempre di più una città pulita e in ordine, sensibilizzando i cittadini ad un corretto conferimento dei rifiuti, con cassonetti che si integrino con la bellezza della nostra città. Siamo attualmente al 75% di raccolta che è già un buon risultato. Ma puntiamo nei prossimi anni a raggiungere l’84% di raccolta dei rifiuti». Anche il Cosmari guarda con interesse a questa sperimentazione che si appresta a vivere Macerata, pur rimanendo prudente sugli esiti e su una scelta come quella del porta a porta che si è invece finora rivelata vincente. «Noi abbiamo finora adottato un porta a porta ibrido -ha affermato Giuseppe Giampaoli- che ha consentito di avere ottimi risultati, di avere crescita del personale Cosmari che oggi ha 600 unità operative, e di aumentare nelle percentuali di raccolta differenziata. A mio parere si possono individuare soluzioni che si integrano col porta a porta ma non si può prendere una via di mezzo tra più sistemi di raccolta rifiuti da adottare. Anche sull’esperimento della app ho qualche dubbio perché non tutti sono in grado di usarla, ma nel futuro non c’è dubbio che questa sarà la strada. Restando sul territorio faccio l’esempio di Civitanova dove si è invece scelto di potenziare il porta a porta. Se a Macerata c’è il problema di un’utenza universitaria mobile a Civitanova c’è quella del turista che per certi versi è simile. Dal mio punto di vista però non si può abbandonare il porta a porta, sistema sul quale abbiamo investito molto e che ha dato risultati in costante crescita negli anni».