La collegiata di San Giovanni a Macerata torna a splendere: riapre a dicembre

La collegiata di San Giovanni a Macerata torna a splendere: riapre a dicembre
La collegiata di San Giovanni a Macerata torna a splendere: riapre a dicembre
di Mauro Giustozzi
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Martedì 8 Novembre 2022, 08:09

MACERATA -  Conto alla rovescia per la conclusione dei lavori alla Collegiata di San Giovanni di Macerata: il termine fissato per la riconsegna del cantiere per il fine lavori è fissato inderogabilmente al 10 dicembre ma si confida che ciò possa avvenire perfino con qualche giorno di anticipo in modo da consentire anche entro la metà del prossimo mese di inaugurare la restaurata chiesa di piazza Vittorio Veneto destinata a diventare il Duomo “supplente” della città in attesa che vengano effettuati i lavori di recupero sismico nella cattedrale di San Giuliano. 

 

Ne ha parlato il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi, durante la presentazione dell’intervento effettuato presso la chiesa di San Biagio a Pollenza che è stata riaperta lo scorso mese.

Assieme a Marconi tutti i protagonisti del restauro della chiesa, ossia i referenti dell’Ufficio sisma diocesano, i progettisti, le imprese, il sindaco del paese Mauro Romoli, vescovo che ha fatto il punto della situazione partendo da un’opera conclusa e già riaperta alla prossima scadenza che vedrà proprio la Collegiata di San Giovanni protagonista nel capoluogo.

«Presto presenteremo la conclusione dei lavori alla Collegiata di San Giovanni -ha sottolineato il vescovo Marconi- che vengono effettuati attraverso un progetto europeo che risale a prima di quelli legati al terremoto del 2016 e sarà un altro recupero eccezionale come è stato quello di San Biagio. Io dico che in questi due interventi abbiamo costruito un elenco di buone pratiche studiate nel dettaglio e mostrate per come si fanno le cose. Nelle cappelle di San Giovanni e San Biagio c’è una diversità di stili che realmente per i prossimi lavori per chi vuole imparare come si è fatto in questi due chiese sarà da esempio. La sfida che ci attende per i prossimi restauri delle nostre chiese è quella di saper utilizzare fondi stanziati oramai 4/5 anni fa che, però, causa incremento dei prezzi e dei materiali edili, hanno subito un raddoppio. Dovremo essere bravi a fare con il 50% delle risorse il 100% dei lavori, è una sfida, ed in questo confido molto sul lavoro di gruppo che proprio nel recupero di San Biagio si è visto in modo concreto». 

L’intervento di recupero della Collegiata di San Giovanni è avvenuto grazie ad un accordo firmato tra la Regione Marche e la Diocesi di Macerata che ha destinato 3,2 milioni di euro del Por Fesr al recupero e alla riqualificazione della Collegiata di San Giovanni, danneggiata dal sisma del 2016. I fondi disponibili sono quelli aggiuntivi stanziati dall’Unione europea e dallo Stato dopo il terremoto, utilizzati per il ripristino e la valorizzazione di ‘”edifici culturali con valore simbolico”. Ad aggiudicarsi l’appalto è stato un raggruppamento di imprese formato dalla Edil 93 srl di Recanati, Eures Arte srl di Roma e dalla Eredi Paci Gerardo srl di Macerata con un ribasso d’asta del 12,6% che porta i lavori a un costo finale di circa 2.3 milioni di euro. Tempo previsto per l’opera 420 giorni naturali e consecutivi dalla consegna del cantiere che è avvenuta il 12 settembre dello scorso anno.

Lo stesso vescovo ha ricordato come la situazione degli altri cantieri legati alla ricostruzione delle molte chiese danneggiate dal sisma inserite nell’ordinanza 105 del commissario straordinario Legnini abbia subito un rallentamento, nonostante i progetti siano in uno stato avanzato.

«L’ordinanza 105 del commissario Giovanni Legnini per la semplificazione degli edifici di culto risale al settembre 2020, - ha ricordato il vescovo Marconi- primo segnale positivo nel cammino che doveva portarci a restaurare più di 50 chiese. Di fatto, però, le 50 chiese inserite nell’ordinanza 105 sono in fase progettuale avanzata, ma la pandemia, le progettazioni del Pnrr e del Superbonus 110% hanno così ingolfato la macchina pubblica che i lavori delle chiese inserite nell’ordinanza commissariale non sono ancora partiti. Per San Biagio la scelta di andare avanti con progetto e finanziamenti arrivati da più soggetti si è rivelata vincente: questo grazie all’insistenza del parroco e anche per nostra convinzione e, guardando indietro, dico che abbiamo fatto bene». 

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