Rapina al Compro oro, Mauro Romualdi sotto choc: «Mi ha detto: Ti sparo in bocca, poi la colluttazione»

Il racconto del titolare del Compro oro di Macerata: «La rapina? È uno choc, sono a pezzi»
Il racconto del titolare del Compro oro di Macerata: «La rapina? È uno choc, sono a pezzi»
di Benedetta Lombo
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Giovedì 13 Ottobre 2022, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 17:32

MACERATA «Trovarsi di fronte il rapinatore è stato tremendo. Mi fa male tutto, sono a pezzi». A poche ore dalla tentata rapina Mauro Romualdi, titolare del negozio di compravendita di oro Re Mida, è fortemente provato. Martedì sera è stato aggredito all’interno del suo negozio da un 20enne maceratese che ha tentato di portargli via circa 17.000 euro di preziosi, ma lui era riuscito a reagire, a far scattare l’allarme e a chiuderlo dentro. Poi è stato portato al pronto soccorso per le cure del caso (ha riportato 7 giorni di prognosi). Ieri sulla porta d’ingresso dell’esercizio commerciale in viale don Bosco c’era un cartello «In questi giorni il negozio resterà chiuso. Mi scuso con la gentile clientela».  

«Voglio riaprire al più presto – ha detto ieri Romualdi - ma psicologicamente è davvero difficile. Sono davvero sconvolto per quanto accaduto. Lo scorso anno ho subito un furto, ma questa volta trovarsi di fronte il rapinatore è stato tremendo». Il rapinatore è un 20enne di origine sarda che vive a Villa Potenza, Giovanni Aru, e che ora si trova in carcere a Montacuto in attesa dell’udienza di convalida che si terrà domani mattina dinanzi al Gip Domenico Potetti. In base a quanto ricostruito nell’immediatezza dagli agenti della Squadra mobile guidata dal vicequestore aggiunto Matteo Luconi, verso le 19 il giovane ha lasciato un borsone da palestra con degli abiti di ricambio davanti all’ingresso del negozio ed è entrato. Indossava un cappello con visiera e una mascherina chirurgica. «Mi ha detto che voleva acquistare un braccialetto per un battesimo - racconta Romualdi - io sono andato a prenderlo in vetrina e, mentre stavo tornando dietro al bancone, mi ha preso alle spalle stringendomi con un braccio attorno al collo e spruzzandomi lo spray urticante in faccia».

In tasca aveva una scacciacani senza tappo rosso

«Se non alzi le mani ti sparo in bocca», gli ha urlato il rapinatore (in tasca aveva una scacciacani senza tappo rosso ma non l’ha mai estratta, l’avrebbe poi buttata in un cestino quando sono arrivati i poliziotti, ndr).

Il titolare però ha reagito, ne è nata una colluttazione durante la quale Aru ha tentato di immobilizzare il commerciante usando la cintura dei pantaloni ma Romualdi non ha ceduto. «Il mio unico pensiero era quello di afferrare il telecomando anti-rapina, ma era difficile poiché lo spray mi aveva oscurato la vista. Quando sono riuscito ad afferrarlo, il rapinatore ha tentato di togliermelo dalle mani. Poi mi sono ritrovato sopra di lui: a quel punto con una mano lo tenevo e con l’altra ho spinto tutti i pulsanti per dare l’allarme. Ho lasciato a terra l’aggressore. sono uscito dal negozio e lui è rimasto dentro». Poco distante c’era una pattuglia della Volante che è intervenuta immediatamente: il 20enne aveva ancora i gioielli addosso, nascosti nelle tasche dei pantaloni e dentro agli indumenti intimi. Sul posto sono intervenuti i colleghi della Mobile, della Scientifica e l’ambulanza del 118. I poliziotti hanno poi recuperato il borsone con il cambio che il 20enne avrebbe presumibilmente indossato successivamente alla rapina per depistare gli inquirenti e hanno portato il 20enne prima in questura poi, su disposizione del pm di turno Enrico Riccioni, in carcere a Montacuto. È accusato di tentata rapina aggravata e lesioni. Il giovane è difeso dall’avvocato Antonella Mercuriali.

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