Macerata, Pamela, l'intercettazione
choc: «Con le ossa non è stato facile»

Macerata, Pamela, l'intercettazione choc: «Con le ossa non è stato facile»
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Sabato 5 Maggio 2018, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 11:01

MACERATA - «Ma come l’hai tagliato?», chiede Lucky Awelima. «È una cosa che questa persona ha già fatto altre volte», risponde Desmond Lucky. È uno stralcio delle lunghissime intercettazioni effettuate dagli inquirenti nella cella del carcere di Montacuto dove i due nigeriani sono reclusi accusati, in concorso con Innocent Oseghale, dell’omicidio di Pamela Mastropietro. La risposta che dà Lucky non è chiarissima, ma come spiega l’interprete che traduce il dialetto ih-shan, spesso si usa la terza persona per parlare di se stessi.
Per gli inquirenti quello scambio di battute, seppure con passaggi incomprensibili, avrebbe una lettura univoca: Awelima chiede a Desmond come ha tagliato il corpo di Pamela e il secondo risponde di averlo già fatto altre volte. In un’altra intercettazione è sempre Desmond Lucky a vantarsi di essere stato un “Rogged”, un appartenente ad un’organizzazione criminale e di aver «già fatto cose terribili». Poco prima di chiedere come Desmond ha tagliato (il corpo di Pamela), Awelima parla di «ossa uscite», ma l’interprete non riesce a capire, anche perché il nigeriano parla a bassa voce, Lucky però gli risponde: «Non è stato facile», prima di aggiungere che «è una cosa che ha già fatto altre volte».

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