Molestie e stalking alla dipendente: rinviato a giudizio un ristoratore

Molestie e stalking alla dipendente: rinviato a giudizio un ristoratore
Molestie e stalking alla dipendente: rinviato a giudizio un ristoratore
di Benedetta Lombo
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Giovedì 5 Novembre 2020, 04:00

MACERATA -  Molestie sessuali alla giovane dipendente e stalking, a giudizio un ristoratore. La vicenda è finita ieri all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata, Giovanni Maria Manzoni, e del pubblico ministero Stefania Ciccioli e riguarda episodi che sarebbero avvenuti nell’arco di cinque mesi a cavallo tra il 2019 e l’anno in corso in un ristorante della provincia. 

 
In base a quanto contestato dalla procura – il fascicolo è del sostituto procuratore Rosanna Buccini –, il ristoratore avrebbe molestato la sua dipendente in un paio di occasioni: la prima a settembre dello scorso anno quando, una volta che tutti erano andati via, clienti e gli altri dipendenti, si sarebbe avvicinato alla giovane, una ventenne, e prendendola da sotto il mento si sarebbe strofinato su di lei palpeggiandole il seno. La ragazza, sarebbe riuscita a divincolarsi dalla presa e ad andare via, sconvolta. Dopo quel primo episodio la giovane era tornata al lavoro sperando che quella fosse stata solo una brutta parentesi aperta e chiusa, invece di lì a poco le cose sarebbero addirittura peggiorate.

In base a quanto riferito da lei successivamente, dal giorno della prima molestia, il suo titolare avrebbe iniziato a tempestarla di messaggi su Whatsapp e di chiamate fino al secondo episodio avvenuto a metà gennaio di quest’anno quando l’uomo l’avrebbe bloccata in un angolo del ristorante e dicendole che la desiderava, l’avrebbe baciata sul collo strofinandosi ancora una volta su di lei. A quel punto la ventenne era scappata via e aveva raccontato quello che le era accaduto prima al fidanzato poi al padre, decidendo di denunciare il suo titolare di lavoro. 

Si era rivolta all’avvocato Sandro Giustozzi a cui aveva riferito i fatti e tramite il legale aveva presentato una denuncia all’autorità giudiziaria.

La segnalazione arrivò al gruppo dei magistrati che si occupa dei reati nei confronti delle cosiddette “fasce deboli” e finì sul tavolo del sostituto procuratore Buccini. Il pm dispose ulteriori indagini per ricostruire i contorni della vicenda e al termine degli accertamenti chiuse il fascicolo a carico del ristoratore contestandogli i reati di violenza sessuale e stalking. Ieri è stata celebrata l’udienza preliminare a carico dell’imputato nel corso della quale l’ex dipendente si è costituita parte civile. Tramite il proprio legale la ventenne ha chiesto un risarcimento di 50mila euro sia per i danni morali sia per quelli patrimoniali dal momento che a seguito dei fatti denunciati era stata costretta a lasciare il lavoro e a perdere dunque la sua fonte di reddito. «La vicenda – ha commentato l’avvocato Giustozzi – mi ha scioccato anche come padre, ho una figlia che ha più o meno la stessa età della vittima. Queste cose non dovrebbero succedere».

L’imputato, difeso dall’avvocato Gabriele Cofanelli, ha deciso di non chiedere riti alternativi convinto di poter dimostrare la propria innocenza nel corso del dibattimento. Il gup lo ha rinviato a giudizio fissando l’udienza davanti ai giudici del collegio 2, presieduto attualmente dal magistrato Daniela Bellesi, al 24 gennaio del 2022. Durante l’istruttoria saranno infatti sentiti i testimoni indicati dalla procura, dalla parte civile e dall’imputato che potranno contribuire a chiarire i contorni della vicenda.

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