«Green pass, così non va. Una cena al ristorante non è come un concerto». Perplessità e timori sui controlli: «A chi spettano?»

«Green pass, così non va. Una cena al ristorante non è come un concerto». Perplessità e timori sui controlli: «A chi spettano?»
«Green pass, così non va. Una cena al ristorante non è come un concerto». Perplessità e timori sui controlli: «A chi spettano?»
di Mauro Giustozzi
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Sabato 24 Luglio 2021, 10:28

MACERATA  - Perplessità, interrogativi, timori quelli delle associazioni di categoria in merito all’entrata in vigore del green pass da agosto che andrà ad incidere sulle attività economiche, in modo particolare su bar e ristoranti che al chiuso potranno ospitare solamente persone munite della carta verde.

«Noi siamo stati sempre contrari al green pass – afferma il direttore di Confcommercio Marche Centrali, Massimiliano Polacco- nei ristoranti e bar. Come spesso accade si è trovata una soluzione all’italiana: è stato lasciato fuori il banco del bar dove si accede senza carta verde ed è stata posta la soglia di una prima vaccinazione per sedersi alla ristorazione al tavolo. Questo vuol dire che il governo non ha aggravato troppo la situazione mettendo la doppia vaccinazione come requisito, pur avendo compreso la motivazione adottata di spingere la popolazione alla vaccinazione. E’ meno impattante questo provvedimento che in parte viene incontro alle richieste fatte da Confcommercio. Il problema maggiore è quello dell’onere dei controlli nei locali: a chi spetterà? Chiedere ai ristoratori anche questa incombenza mi pare un po’ pesante. Di positivo resta il fatto che con una sola vaccinazione si può accedere al ristorante o bar e che, essendo in estate, per mangiare all’aperto non è necessario il green pass». 


Ma di fronte a questo giro di vite nei confronti di esercizi di ristorazione Confcommercio chiede che vengano adottate a breve altre misure per contenere i contagi. «Tra gli altri provvedimenti che sono stati annunciati auspico che ce ne siano in merito alle vaccinazioni del personale scolastico –sottolinea il direttore Polacco- e anche per i trasporti che al momento non sono stati toccati. Serve una scuola che sia tutta in presenza ed anche sui trasporti è necessario intervenire per far sì che alla ripresa di settembre non ci si trovi come l’anno scorso».

Assolutamente negativo il commento che Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo sull’adozione del green pass. Enzo Mengoni, presidente interprovinciale: «La scelta di un green pass obbligatorio pare sensata per grandi eventi e manifestazioni, dai concerti alle fiere e congressi. Nei luoghi cioè dove si raduna un gran numero di persone e si creano situazioni di potenziali criticità. Ma lo stesso principio è applicabile per le altre attività economiche?». «E’ sbagliato far leva sulle attività economiche per invogliare le persone a vaccinarsi – aggiunge Giorgio Menichelli, segretario di Confartigianato - Per spronare la popolazione non si può tornare infatti a penalizzare bar, ristoranti e simili, che hanno dovuto già investire ingenti somme per adeguarsi alle norme e ai protocolli. Senza considerare che il settore ha subìto un danno enorme nei mesi di chiusura, a fronte di ristori che sono stati inefficaci e insufficienti. Adesso torniamo punto e a capo. Non solo. Agli imprenditori viene richiesto di mettere di nuovo mano al portafoglio, dal momento che sono deputati ai controlli. Saranno infatti costretti a inserire nuovo personale per verificare i certificati dei clienti e dovranno munirsi di ulteriori strumentazioni elettroniche per leggere i Qr code dei Green Pass. Insomma, le attività stavano rimettendosi in moto e al passo, ma è arrivata una nuova spada di Damocle».
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Pure da parte di Confesercenti Macerata il giudizio sull’adozione della carta verde è assolutamente negativo, provvedimento che impatterà su un settore già colpito in passato da restrizioni e chiusure. «Sicuramente è un duro colpo per chi opera nel settore della ristorazione e somministrazione di alimenti - ribadisce il segretario provinciale Alessandro Biagiola - e lasciare il contentino che all’esterno si può mangiare anche se non si ha il green pass ed al bancone del bar consumare liberamente non basta.

Ritengo che questa decisione, abbinata da una stagione turistica sotto tono, ad esclusione delle località della costa, pur riconoscendo la grande importanza di una rapida vaccinazione di massa, ritengo che non sia giusto scaricare il peso del provvedimento sul settore della ristorazione. Le persone hanno paura ad uscire, si spostano poco e in questo quadro inserire anche questa decisione che penalizza in modo particolare le attività al chiuso, che già in estate soffrono di più rispetto a chi ha posto all’aperto, significa dare loro il colpo di grazia». 

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