MACERATA Il centrodestra maceratese sembra aver problemi di comunicazione con i suoi amministratori sul fronte ste della gestione del servizio idrico nell’Aato 3. L’altro giorno arriva una nota ai media locali con la quale, non senza enfasi, si sottolinea che «il centrodestra unito dà il via libera per una società consortile di primo livello. La risorsa idrica deve rimanere pubblica. I garanti dei cittadini sono i sindaci, non le società di gestione. È unanime la scelta del centrodestra maceratese per il gestore unico del servizio idrico integrato. La società consortile dovrà essere di primo livello, nel rispetto del mandato di rappresentanza che i cittadini hanno dato ai propri sindaci. Non è assolutamente accettabile la proposta della sinistra di costituire una società consortile di secondo livello, nella quale i sindaci vengono messi alla porta e i soci sono solo le società operative che attualmente gestiscono il servizio».
Il tempo di leggere la nota del centrodestra e sorge il dubbio che sia una manovra non condivisa, o quantomeno non concordata nemmeno con i sindaci di area ad iniziare dal sindaco del capoluogo presidente della Provincia Sandro Parcaroli che il proprio dissenso lo comunica con grande chiarezza.
«Non mi risultano accordi»
«A me non risulta affatto - esordisce il primo cittadino di Macerata - che si siano raggiunti accordi di alcun tipo, con questo non dicono che sono favorevole a una società piuttosto che a un’altra.
Il problema resta a carico dei cittadini
L’uscita dei vertici provinciali dei partiti del centrodestra non è stata dunque ben accolta, nemmeno in casa propria, a meno che - giusto per introdurre un po’ di dubbi - non si sia trattato di un comunicato delle sezioni civitanovesi dei vari partiti. È come se, in un ipotetico caseificio da gestire, chi mette il formaggio e chi mette i buchi avessero le stesse quote azionarie. Battute a parte, resta da aggiungere che il problema resta a carico dei cittadini che da anni continuano a vedere i partiti e gli amministratori che continuano a perdere tempo mentre, sul fronte della gestione del servizio idrico, si è arrivati al limite temporale ultimo per far nascere la società unica di gestione ed evitare che il servizio vada all’asta e possa uscire di mano pubblica per passare in mano ai privati.