Accordo tra i sindaci: arriva il via libera alla società consortile per la gestione dell'acqua

Accordo tra i sindaci: arriva il via libera alla società consortile per la gestione dell'acqua (Nella foto Alessandro Gentilucci)
Accordo tra i sindaci: arriva il via libera alla società consortile per la gestione dell'acqua (Nella foto Alessandro Gentilucci)
di Giulia Sancricca
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Giovedì 9 Marzo 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 15:31

MACERATA - Sembra essersi sbloccata, e marcia spedita verso l’obiettivo, la questione relativa alla gestione dell’acqua. Dopo anni di stallo, infatti, è stata messa nero su bianco e approvata da tutti i soci presenti all’ultima assemblea dell’Aato 3, la proposta di una società consortile pubblica. Ad annunciare la condivisione del tanto atteso gestore unico è il presidente dell’Aato, Alessandro Gentilucci. «Il 27 febbraio - dice - si è svolta l’assemblea in cui ho illustrato la proposta della società consortile, ovvero di un soggetto pubblico che gestisca l’acqua come risorsa pubblica. Macerata e l’Anconetano hanno bisogno di un gestore pubblico per alleggerire la pressione economica sui cittadini e mantenere alto livello il livello della qualità dell’acqua». 

 

Gentilucci ci tiene a precisare che la sua proposta «era anche il primario obiettivo del mio mandato raggiunto con il 55 per cento della maggioranza». Nei giorni scorsi è stato quindi sottoscritto il documento che impegna i sindaci e le attuali società di gestione ad andare verso il consorzio pubblico. Al momento infatti quella maceratese è ormai l’unica realtà in Italia con diversi gestori (Assem, Assm, Apm, Astea, Atac, Acquambiente Marche e Valli Varanensi). Ma questo rappresenta solo il primo step: il punto fermo da cui l’Aato dovrà partire per gettare le basi di quanto stabilito.

«Questo è il primo passo verso una linea di indirizzo funzionale a garantire una opportunità alla cittadinanza. Si discuteva dal 2017 sulla tipologia di affidamento - evidenzia Gentilucci - e noi dal mio insediamento di gennaio siamo riusciti a metterlo nero su bianco in tre mesi». Poi fa il punto sui prossimi passaggi. «Innanzitutto bisognerà capire che tipo di società consortile riuscire a creare, ma l’importante è che sia un percorso ben definito dove l’acqua rimane in mano pubblica». Non si sa, infatti, che ruolo e che peso avranno le società che ad oggi si occupano di gestire il servizio. «Non era semplice portare a casa il soggetto pubblico. Difficile spiegare come mai finora non sia stato raggiunto, ma quel che conta è che sia stata superata l’impasse e sia stato blindato un percorso. La mia proposta è stata votata all’unanimità dei presenti in assemblea che rappresentano l’84 per cento dell’intera platea». Ma la soluzione era già nell’aria: il presidente della Provincia Sandro Parcaroli aveva parlato di soluzioni già vicine. «La strada da percorrere è quella di una società consortile - aveva detto -, mi pare che su questo ci sia un percorso già tracciato. Sono convinto che si riuscirà a raggiungere l’obiettivo e comunque sono personalmente impegnato su questo fronte»

La norma prevedeva che, se entro il 2024 non ci fosse stato un gestore unico, si sarebbe andati a gara e il servizio avrebbe potuto essere affidato a un soggetto pubblico o privato dopo aver partecipato alla manifestazione di interesse.

Ora questo pericolo sembra essere scampato, ma l’assemblea non ha comunque fissato un tempo preciso. Il presidente rassicura però che «l’auspicio è di riuscire a portare avanti tutto il percorso entro giugno. I tempi sono questi. Stiamo lavorando a piccoli passi ma intensamente per dare una svolta a questo servizio». La strada secondo Gentilucci è già tracciata e non bisogna guardare nemmeno tanto lontano per trovare la giusta direzione.

«Modelli nelle Marche ci sono: il Consorzio Idrico Piceno è importante. È costituito da sindaci e società che stanno lavorando bene, e portando avanti investimenti per evitare gli sprechi. Basti pensare che la provincia di Ascoli è la quarta in Italia a livello di eliminazione degli sprechi: ne contano circa l’8 per cento. Questo significa che di strada ne dobbiamo fare tanta. Dobbiamo lavorare per garantire questa risorsa affinché non venga dispersa e arrivi direttamente nei rubinetti, altrimenti le captazioni non bastano per tutti». Più chiare quindi le linee da seguire. Intanto il presidente Gentilucci ha già convocato un’altra assemblea per il prossimo 15 marzo in cui i soci saranno chiamati ad approvare il bilancio. 

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