I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Macerata, in seguito alla segnalazione di un funzionario che si era insospettito del comportamento anomalo dell’uomo alla prova, sono intervenuti proprio negli uffici dove era in corso l’esame teorico per il conseguimento della patente di guida, sorprendendo un ventenne extracomunitario che, con un telefono collegato ad un auricolare bluetooth, stava ricevendo, da un complice che si trovava all’esterno, le risposte corrette al test. Il giovane pakistano, come successo già parecchie volte, aveva pensato bene di affrontare il test con la furbizia.
L'aiuto
Tra l’altro, aveva risposto anche correttamente a tutte le domande proposte, grazie all’aiuto che arriva dall’esterno.
Invano, il ragazzo ha tentato di negare l’evidenza: ma i carabinieri gli hanno trovato addosso l’auricolare collegato con lo smartphone, che era stato già ritirato in precedenza dall’ispettore della motorizzazione; tutta l’attrezzatura elettronica usata per superare il test per conseguire la patente di guida è stata sequestrata. E il pakistano, ora, è accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato. Di episodi come questi ne sono capitati molti altre nelle aule della Motorizzazione vivile. Il modus operandi usato dal pakistano finito nei guai nei giorni scorsi è certamente quello che più frequentemente viene scelto da chi cerca di superare il test per la patente di guida con l’inganno ma viene puntualmente scoperto.