Attacco hacker in Comune a Macerata. La giunta spende 100mila euro per un’indagine parallela a quella della polizia postale

Attacco hacker in Comune. La giunta spende 100mila euro per un’indagine parallela a quella della polizia postale
Attacco hacker in Comune. La giunta spende 100mila euro per un’indagine parallela a quella della polizia postale
di Luca Patrassi
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Martedì 10 Gennaio 2023, 04:20

MACERATA  - Sono passati oramai quasi due mesi da quella serata di novembre che ha segnato l’inizio dell’attacco hacker e l’amministrazione comunale dovrà a breve rispondere in Consiglio a una seconda interrogazione presentata dal consigliere comunale democrat Maurizio Del Gobbo appunto sulla vicenda dell’attacco hacker alla rete informatica. 

 

«La situazione a tutt’oggi - rileva l’esponente del Partito democratico - sarebbe ben lungi dall’essere risolta tant’è che l’amministrazione comunale ha dovuto affidare, quale indagine parallela a quella della polizia postale, due incarichi a società esterne (Aon Advisory and Solution Srl di Milano e la Leonardo Spa di Roma) per una spesa totale di oltre 100mila euro; l’amministrazione Comunale ha inoltre affidato un incarico ad un legale per tre mesi per un importo complessivo di 9.500 euro circa, più 2.500 euro circa per ogni mese aggiuntivo, al fine di svolgere “attività di supporto nella identificazione e nella gestione delle attività e delle misure conseguenti alla violazione dei dati personali”».

Le domande

Le informazioni che Del Gobbo chiede all’amministrazione: «Quante erano le postazioni in rete prima dell’attacco e quante postazioni oggi sono state riconnesse alla rete, quanti dipendenti utilizzano il proprio Pc personale e quanti il proprio hotspot personale per garantire i servizi comunali, quali archivi sono stati attaccati e, in particolare, se sono stati recuperati gli archivi dei servizi sociali, dell’urbanistica, dei tributi e della polizia municipale».

Il Comune continua a minimizzare la portata dell’accaduto dello scorso novembre, il consigliere democrat Maurizio del Gobbo insiste nel chiedere informazioni su una questione che sta provocando una serie di disagi all’attività degli uffici oltre ad alcuni dubbi sul fatto che siano o meno stati prelevati dati sensibili.

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