Cura del verde, i residenti maceratesi infuriati: «Tagliano alberi invece di piantarli»

Cura del verde, i residenti maceratesi infuriati: «Tagliano alberi invece di piantarli»
Cura del verde, i residenti maceratesi infuriati: «Tagliano alberi invece di piantarli»
di Marco Pagliariccio
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Domenica 21 Gennaio 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 11:07

MACERATA Era davvero necessario sradicare alberi interi e decespugliare le siepi riducendole all’osso? Secondo diversi residenti di Collevario la risposta è negativa e il malumore è tutt’altro che nascosto in questi giorni, proprio mentre il Comune sta intervenendo nelle aree verdi del quartiere.

Le perplessità

Nel mirino di residenti e commercianti, in particolare, le operazioni in corso tra via Roma e via Montale, che hanno fatto storcere più di qualche naso. Molto critica, in particolare, Tania Pangrazi, titolare dell’edicola L’idea, che il verde della zona l’ha sempre curato in prima persona. «Qui davanti al mio negozio c’erano almeno tre piante sane che sono state tagliate senza tanti complimenti – denuncia la commerciante – quando mi sono accorta di cosa stesse accadendo sono andata su tutte le furie e ho fatto presente la cosa agli operai che erano al lavoro. Una di queste tre l’avevo piantata io vent’anni fa, un cespuglio che ha sempre fatto fiori bellissimi e che, potandola con cura, era diventato un bell’alberello. Prima hanno tagliato un rametto laterale, che effettivamente stavo per tagliare io. Poche ore dopo, mentre continuavo a lavorare, come nulla fosse la pianta è sparita.

Insieme ad altri commercianti della zona, avevamo acquistato e messo a dimora alcuni pini argentati, visto che a Natale qui il Comune non mette mai nemmeno una luminaria. Erano diventati alti e rigogliosi: tagliati anche quelli. Ci hanno detto che erano malati, ma posso assicurare che non lo erano affatto. Ma anche lungo via Roma hanno falciato tutti i cespugli, idem davanti all’estetista qui dietro. Sono riusciti in un’impresa: compattarci tutti contro il Comune. Di potature c’è bisogno, è ovvio: ma che siano fatte con criterio».

L’estetica

Pangrazi non ne fa solo una questione di estetica, ma anche di sicurezza del quartiere. «Sappiamo bene quanto sia fragile Collevario da questo punto di vista, servirebbero più alberi e vegetazione per tenere fermo il terreno e invece si va nella direzione opposta – continua l’edicolante – qui vicino, in via Quasimodo, c’è l’esempio lampante: il marciapiede sta scivolando verso valle, le staccionate sono in larga parte cadute e pure la strada presente i primi segni di cedimento. Anche in via Pirandello, salendo verso la chiesa, la situazione sta peggiorando. Al quartiere servono più alberi e invece si fa il contrario».

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