Comunità energetiche: una pioggia di contributi per il Maceratese. Ecco come funzionano

Il commissario Guido Castelli
Il commissario Guido Castelli
di Lolita Falconi
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Giovedì 29 Giugno 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 11:34

MACERATA - Una pioggia di contributi per gli impianti fotovoltaici nelle Marche. Oltre mille privati coinvolti, 921 impianti finanziato, tra fotovoltaici e idroelettrici (a Castelraimondo). La potenza generata sarà di 11.517 kWe. L’investimento complessivo è di 51,5 milioni di euro a fronte di contributi erogati per oltre 33 milioni di euro. 

 

L’intesa sulla graduatoria del bando del Piano nazionale complementare sisma 2009-2016 per la creazione di Comunità energetiche rinnovabili è stata raggiunta all’esito della Cabina di coordinamento integrata, presieduta dal commissario straordinario per la riparazione e ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, dopo aver valutato i 105 progetti giunti in risposta all’avviso. «Quella della sostenibilità ambientale è una sfida che si vince insieme, a partire dal coinvolgimento dei Comuni - spiega Castelli -.

Le Comunità energetiche rinnovabili a traino pubblico sono una delle risposte più interessanti e possibilmente anche tra le più efficaci al problema, di fortissima attualità, del costo economico e ambientale dell’energia e ci consentono di fare dell’Appennino centrale un territorio nel quale l’autoconsumo da fonti rinnovabili ha anche la funzione di incentivare le persone a non lasciare queste comunità. La realizzazione di servizi utili, innovativi, è strategica per contrastare lo spopolamento dell’Appennino centrale». Nel dettaglio , sono 25 le Comunità energetiche rinnovabili che nasceranno nel Centro Italia grazie ai 68 milioni di euro di contributi e coinvolgono 60 comuni. 

I progetti
 

I progetti finanziati, che da bando prevedevano come capofila i Comuni o Enti pubblici, sono in Abruzzo, nel Lazio, in Umbria e nelle Marche. I contributi concessi dal bando hanno coperto dal 50 al 70% dell’investimento complessivo, circa 140 milioni di euro: 47,3 milioni in Abruzzo, 8 milioni nel Lazio, 51,5 milioni nelle Marche e 33 milioni in Umbria. Gli enti coinvolti dovranno completare il contributo ricevuto con un cofinanziamento. Nello specifico sono cinque le Cer finanziate nelle Marche. Nella Cer con capofila Matelica, sono coinvolti altri 8 comuni, oltre alla Provincia di Macerata: Treia, Castignano, Apiro, Esanatoglia, Montappone, Cossignano, Montelparo, Monteleone di Fermo. Hanno aderito 614 privati, e sono previsti 590 impianti fotovoltaici da installare, di cui 302 su aree private e 288 su superfici pubbliche, per una potenza totale di 3.510 kWe. Il contributo è di 12,2 milioni, a fronte di un investimento complessivo di 18,9 milioni. L’Unione montana dei Monti Azzurri ha un progetto che prevede tre Cer, coinvolgendo i comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Colmurano, Gualgo, Loro Piceno, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Ripe San Ginesio, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Serrapetrona.

I privati

I privati coinvolti sono 130, e sono previsti 178 impianti fotovoltaici, di cui 90 installati su aree private e 88 su aree pubbliche. La potenza totale sarà di 2.568 kWe. Il contributo è di 9,4 milioni di euro, a fronte di un investimento complessivo di 13,4 milioni. La Cer con capofila il Comune di Camerino riguarda anche Unicam, i Comuni di Muccia, Serravalle di Chienti, Castelraimondo, Gagliole. Sono coinvolti 300 privati, e saranno istallati 153 impianti, tutti fotovoltaici tranne uno idroelettrico nel comune di Castelraimondo, in 124 aree private e 29 aree pubbliche.

La potenza totale è di 5.799 kWe, con un contributo di 7,5 milioni di euro a fronte di un investimento complessivo di 19 milioni. Nel corso dell’incontro è stata trovata anche una soluzione in vista del nuovo Codice degli appalti. La cabina di coordinamento sisma ha adottato provvedimenti funzionali alla continuità alla ricostruzione pubblica garantendo, durante questa fase di transizione, l’operatività dei Comuni del cratere. Un’intesa sull’ordinanza “ponte” verso il nuovo Codice degli appalti e la semplificazione di norme per la ricostruzione degli edifici di culto. Tra le misure approvate anche quella che indica la possibilità del Commissario di sottoscrivere accordi con gli istituti di credito per smobilitare i crediti di imposta legati all’utilizzo del Superbonus nei cantieri della ricostruzione. 

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