Civitanova, no al concordato
per la Fornari. Liquidazioni pagate

Il Tribunale di Macerata
Il Tribunale di Macerata
di Massimiliano Viti
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Martedì 17 Maggio 2016, 11:55
CIVITANOVA - La telenovela Fornari prosegue. I colpi di scena non  mancano in una vicenda che, da tre anni e mezzo, vede  protagonista una delle aziende storiche del distretto  calzaturiero maceratese. Di recente il Tribunale di  Macerata ha infatti respinto la domanda di concordato  liquidatorio presentata dall'azienda.  
Ma per molti dipendenti questa notizia ha avuto un  risvolto positivo e inaspettato perché la famiglia  Fornari avrebbe deciso di pagare le liquidazioni sospese  dei dipendenti. Una scelta che sembra sia stata  fortemente voluta da Elena Minnetti, vedova di  Gianfranco Fornari. Dal 2007 in poi, infatti, le aziende  con oltre 50 dipendenti erano obbligate a versare il Tfr  direttamente all'Inps che quindi ha pagato le  liquidazioni dei licenziati Fornari da quell'anno in  poi. Tutte le liquidazioni precedenti al 2007 erano  invece bloccate perché inserite nei conti aziendali, e  quindi sotto stretta osservazione dal Tribunale fin dal  gennaio 2013, quando la Fornari spa chiese il concordato  preventivo con prosecuzione dell'attività. Da quella  data l'azienda civitanovese comincia ad attuare un  piano di sviluppo nel retail per cercare di incrementare  le vendite in Est Europa, Cina e America. A ottobre  dello stesso anno il Tribunale accoglie la richiesta di  concordato e nel marzo 2014 i creditori approvano il  piano. Passi decisivi che portano, il 9 luglio 2014,  all'omologa definitiva del concordato.  
Quando tutto sembra incanalarsi verso un rilancio della  società, nel gennaio 2015, arriva lo stop dei  commissari liquidatori nominati dal Tribunale secondo i  quali gli obiettivi fissati dal piano diventano  irraggiungibili. Il fatturato della Fornari è passato da  59 milioni di euro del 2013 a 45 nel 2014. L'azienda  allora cambia strada e trasforma in liquidatorio il  concordato e intanto avvia le trattative per la cessione  del marchio, che si concludono nella primavera dello  stesso anno. Nel corso degli anni, dopo aver usufruito  di tutti gli ammortizzatori sociali possibili, il numero  dei dipendenti viene sfoltito: dai circa 300 del periodo  pre-crisi, solo una ventina trova lavoro nella nuova  azienda commerciale gestita da imprenditori del Far East  e che dispone del marchio Fornarina.  
Verso dicembre 2015 arriva l'ok al concordato  liquidatorio del comitato dei creditori ma ancora una  volta la sorpresa è dietro l'angolo perché mentre tutti  si aspettano il sì del Tribunale di Macerata, arriva  invece il parere negativo con la matassa che torni nelle  mani della famiglia Fornari proprietaria dell'impresa  che avrebbe deciso di soddisfare le pretese di quei  dipendenti ancora in attesa di ricevere la liquidazione.  
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