I negozianti di Macerata preoccupati per il nuovo polo : «Centro commerciale a Piediripa? No grazie. Così si svuota il centro»

«Ci sono già tante catene nel raggio di pochissimi chilometri, non ha senso»

I negozianti di Macerata preoccupati per il nuovo polo : «Centro commerciale a Piediripa? No grazie. Così si svuota il centro»
I negozianti di Macerata preoccupati per il nuovo polo : «Centro commerciale a Piediripa? No grazie. Così si svuota il centro»
di Alessandro Bianchi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 18 Dicembre 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 18:42

MACERATA In centro a Macerata il progetto del nuovo centro commerciale Simonetti di Piediripa non piace granché. Ad esprimere il malcontento di molti è il presidente dell’associazione dei commercianti, Paolo Perini. «Ogni centro commerciale svuota le città. Manca comunicazione tra i vari protagonisti della vicenda. I commercianti di tutta la città non sono stati sentiti riguardo la questione. Chiederò un incontro direttamente al sindaco o con gli assessori per capire cosa sta succedendo. Così facendo si svuota una città. In più dentro un chilometro quadrato avremo tre grandi centri commerciali, andando anche a costruire ulteriore cemento.  Ogni attività ha delle famiglie dietro, almeno tre persone e viene chiesto loro di chiudere i loro negozi e traslocare a Piediripa sotto le grandi catene. Siamo propositivi ma ci vuole un incontro vero. La categoria interessata deve essere ascoltata e non baipassata, perché rappresenta Macerata e le famiglie, che fanno affidamento su questo in un periodo difficile dal punto di vista economico». Concorda con questa visione anche il proprietario del Centrale Macerata, Aldo Zeppilli. «Il problema c’è da tempo. Chiaramente la nascita del nuovo centro commerciale non giova al centro storico. La crescita di queste strutture intorno a noi, più accessibili dal punto di vista dei parcheggi e attrattive per i grandi marchi è un problema. Essi non vengono a Macerata e nei centri storici ma preferiscono le grandi strutture per i parcheggi, la loro gratuità e la maggiore affluenza di persone, fattori che li portano a vincere nel confronto. Bisogna migliorare sui posteggi auto e sugli affitti, ma il problema è presente da tempo. Si continua a spostare gli interessi fuori dal cuore della città, come già fatto per edifici pubblici e scuole. Di grandi strutture ce ne sono già tante dato che ne esistono diverse in provincia, tra Civitanova, Macerata e Tolentino.

Inoltre si rischia come a Civitanova che il vecchio centro commerciale venga svuotato e ne rimanga soltanto una cementificazione ingiustificata mentre si potrebbero recuperare invece spazi. Non si può pensare che in un territorio con così pochi abitanti possano convivere così tanti grandi centri commerciali. Va a discapito del centro storico, una situazione che peggiorerà».

La questione è rimasta indigesta a molti negozianti del centro. Manuela Giorgetti, della Boutique Lotum Profumeria Artistica, sicuramente tra i contrari. «Questa amministrazione non ci sta aiutando ma mettendo in difficoltà. Non ci voleva il nuovo centro commerciale dato che non penso ce ne sia bisogno. Ce sono già diversi, almeno cinque, tra Macerata e Tolentino. Bisognerebbe invece far tornare i negozi, che mancano, con anche agevolazioni per nuove aperture e per le locazioni, e far rivivere il centro storico per le persone. In più ci sono problemi per parcheggiare in modo agile, dato che il posteggio ai Giardini Diaz non basta per vari problemi. Le persone sono impossibilitate a venire in centro storico.

La voce

Ultimamente ci sono problemi anche di sicurezza». Stefano Di Pietro, proprietario degli omonimi negozi in centro, a differenza degli altri negozianti ha invece un’opinione positiva, parlando di come il capoluogo possa ricavarne un maggior guadagno. «L’offerta della città nel suo insieme aumenta dato che quella di un centro commerciale si differenzia da quello di un centro storico. Altrimenti le nuove aperture da parte delle strutture fuori dalla città di Macerata allontaneranno l’utenza dal Comune e dal centro. Bisogna connettere questa nuova struttura col centro storico per fare da porta d’ingresso alla città e portare anche le persone, non facendole scivolare solo a valle. La vedo come un’opportunità purché venga gestita al meglio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA