Formelle rubate dalla statua di Papa Sisto V in piazza a Camerino. Lanciato un altro appello per ritrovarle

La statua
La statua
di Monia Orazi
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Martedì 8 Giugno 2021, 09:20

CAMERINO - Alla ricerca delle formelle in bronzo, rubate dalla statua di Papa Sisto V, la trasmissione “Chi l’ha visto?”, a sette mesi di distanza dall’ultimo appello, ha rilanciato sui social e sul sito un filmato che lancia l’appello a chiunque abbia notizie utili, a rivolgersi alle forze dell’ordine, o alla stessa redazione del programma, anche in forma anonima. 

 
La prima formella raffigurante la Tranquillità è stata rubata nel 2006, la seconda raffigurante l’Allegria nel 2011. Da allora se ne sono perse le tracce. «Sono un simbolo della città e non solo per questo, è importante che tornino al loro posto», viene evidenziato nel filmato. Si trovavano sulla base marmorea della statua di Papa Sisto V in piazza Cavour, furono realizzate nel Cinquecento dallo scultore Tiburzio Vergelli. Negli anni scorsi si costituì un comitato, presieduto dall’avvocato Giuseppe De Rosa, che raccolse fondi per mettere copia delle formelle alla base della statua, oggi sostituite da riproduzioni fotografiche.

«Potrebbe esserci una pista molto remota su che fine possano aver fatto le due formelle - spiega De Rosa - ma di più non posso dire e non so dove porterà. Mi auguro che il rinnovato appello della trasmissione Chi l’ha visto, porti ad avere notizie utili e qualche sviluppo». Non solo formelle. Apiro attende il suo messale, rubato quasi un secolo fa da Frontale.

Si tratta di un messale di San Domenico Loricato, risalente all’anno Mille trafugato nel 1925 dalla chiesa di Sant’Anna a Frontale, finito dopo alterne vicende alla Morgan Library di New York, per cui l’Italia chiederà tramite rogatoria internazionale, la confisca e la restituzione alla parrocchia, legittima proprietaria, in quanto si tratta di un bene rubato, dunque illegittimamente detenuto.

Dopo la pronuncia della Cassazione, che ha respinto il ricorso della biblioteca newyorchese, l’ordinanza del giudice delle indagini preliminari che dispone la confisca del bene, deve essere seguita dalla rogatoria internazionale, per la confisca e la restituzione del messaletto. L’auspicio è che avviata la procedura internazionale, si possano avere sviluppi positivi in modo da giungere alla restituzione del libro di preghiera. L’opera, prima di approdare a New York nella biblioteca e museo voluti dal famoso banchiere Peter Morgan, è stata diversi anni in Svizzera, per poi finire in mano ad un collezionista privato statunitense, successivamente donato con altri pezzi della collezione privata alla Morgan Library. 


A scoprire dove si trovasse, novant’anni dopo il furto, i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, con il supporto dell’ex direttore dell’ufficio diocesano Beni culturali di Camerino, architetto Luca Maria Cristini. Il parroco di Frontale ha sporto denuncia, assistito dall’avvocato Giuseppe De Rosa. Il caso è seguito dalla procura della Repubblica di Macerata.

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