Villaggi e mercati colorati un tour detox in Senegal: tappe obbligate la capitale Dakar e le comunità di pescatori

Villaggi e mercati colorati un tour detox in Senegal: tappe obbligate la capitale Dakar e le comunità di pescatori
Villaggi e mercati colorati un tour detox in Senegal: tappe obbligate la capitale Dakar e le comunità di pescatori
di Véronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Gennaio 2024, 17:50

Destinazione Teranga se si sceglie di andare in Senegal. Non si trova nell'atlante ma nel dizionario. Teranga nella lingua Wolof significa sì ospitalità ma anche solidarietà e pure rispetto di una comunità. Perché l'ospite, quello che accoglie e quello che visita, condividono un luogo comune ed è un atto dove si scambia e si ricambia. Una visita con il sorriso che il Tour Operator anconetano Go World ha trasformato in un viaggio di 10 giorni dal 15 al 24 giugno con guida senegalese in lingua italiana (a partire da 2.900 euro). Un viaggio detox, per uscire dalla solita zona comfort - sintomatica la raccomandazione di portare al massimo 20 chili di bagaglio - e approdare a passi felpati nell'Africa autentica.

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Le tappe obbligate

Intanto, chi visita il Senegal, nella propria road map, ha delle tappe obbligate. La capitale Dakar con il Palazzo del Governatore, il mercato di Sandaga, il museo d'arte africana Théodore Monod, la Grande Moschea e il villaggio di pescatori di Soumbédioune. Un'immensa vetrina del savoir-faire senegalese dove lavorano e espongono oltre 2mila artigiani. L'isola di Gorée, patrimonio Unesco, con la sua architettura (cambiò padrone per ben 19 volte in 500 anni) e luogo simbolo della terribile storia dello schiavismo. N'dar o Saint Louis da visitare in calesse iniziando con la bella atmosfera coloniale dei quartieri chic fino a raggiungere i pescatori in riva al mare. La città sacra di Touba, la città santa del Muridismo, secondo pellegrinaggio al mondo per numero di presenze dopo la Mecca Hajj. Per chi ama immergersi nei paesaggi e nella natura, il Senegal è un paradiso. Il misterioso lago salato rosa o Lac Retba che in una sola giornata passa dal rosa acceso al viola sfumato dove lavorano le scavatrici di sale. Il Parco Nazionale degli uccelli di Djoudj, uno dei più importanti santuari al mondo dove osservare spettacolari colonie di fenicotteri, pellicani, aironi, ibis e pagliaroli. Dal 1981, nella lista del Patrimonio Unesco. In questa area di transizione tra la terraferma e le acque del fiume Senegal, vivono anche numerosi facoceri, serpenti, coccodrilli, manguste, gazzelle, scimmie, sciacalli e iene. Andare nel deserto del Ferlo per incontrare i nomadi Peul e le loro mandrie di zebù. Sono i più grandi allevatori dell'Africa Occidentale e la principale etnia delle savane, dal Senegal al Chad.
La natura
Le foreste di mangrovie e baobab del delta di Sine Saloum.

Un mondo mutevole, esteso (70 chilometri lungo la costa e 35 nell'entroterra). Per esplorare la regione, l'ideale è l'isola fuori dal tempo di Mar Lodj. Si raggiunge in canoa dal villaggio di Dangane. C'è un'ottima ospitalità fatta di campeggi, B&B, bungalow affittati dall'abitante. Niente macchine, si visita in bici o con carretti trainati dai cavalli e si esplorano in piroga i canali salmastri modellati dalle correnti e dalle maree.

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