Mare, pescatori e donne nelle pennellate di Francesco Colella: l'antologica dell'artista da sabato a San Benedetto

Francesco Colella
Francesco Colella
di Alessandra Clementi
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Martedì 30 Gennaio 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 13:15

Pescatori con il volto solcato dalle rughe, nudi di donna, gabbiani in volo, cavalli, autoritratti ma soprattutto il mare. Sono i soggetti rappresentati, con tratti decisi e pennellate di colore acceso, nelle tele del pittore grottammarese Francesco Colella che ha voluto ripercorrere il suo cammino artistico attraverso la mostra “Francesco Colella Antologica 1999 – 2024” a cura di Pierluigi Rausei che aprirà sabato e rimarrà allestita fino alla fine di febbraio presso la Palazzina Azzurra di San Benedetto. 

Venticinque anni di pittura

La raccolta di opere parte dal 1999 fino ad arrivare ai nostri giorni, venticinque anni di pittura ma anche di un percorso artistico che ha visto Colella abbracciare diversi stili. La prima raccolta risalente proprio al 1999 si intitolava “Stati d’animo” per poi proseguire con “Il dolore della memoria”, “Ritratti di vita” quest’ultima mostra venne esposta in Palazzina, seguita da “Segni d’amore e momenti di insonnia” fino all’ultima esposizione svoltasi lo scorso anno dal titolo “Eppure nel silenzio qualcosa sempre accade”. Tele in cui la pittura si presenta come un’espressione liberatoria, opere che impegnano lo spettatore chiamato a seguire le sue pennellate a volte nette e distinte altre trascinate fino a creare vortici con luci e ombre con fasci di colore. Cielo e mare che catturano lo spettatore. I colori sempre densi e vivi impastati e densi, luminosi e profondi tanto che il critico Pierluigi Rausei arriva a parlare di “rossocolella” e “blucolella”.

Quadri che trasmettono libertà e voglia di vivere e nessun elemento offre maggiormente l’idea di libertà che il mare. Un mare vivo quello che emerge dalle opere del pittore grottammarese, vivo di movimenti, ma anche delle vite di quanti vi gravitano intorno. Quel mare dove Colella ha trascorso la sua adolescenza, che ha vissuto da militare della Marina Italiana, un mare che ha visto strappare vite di amici e conoscenti, un mare che con le sue onde increspate ed i gabbiani a volo radente lo accompagnano nei suoi pensieri e nei suoi ricordi.

Il ritorno

«Esporre alla Palazzina- afferma Colella – per me è come giocare in casa. Ho allestito mostre in tutta Italia da Prato a Padova passando per Milano dove tra l’altro tornerò dopo l’estate, ma organizzare una mostra a San Benedetto per me è un grande orgoglio. Con questa antologia ho voluto fare il punto sui primi venticinque anni della mia attività che mi ha visto crescere e cambiare anche se sono rimasti i temi chiave della mia pittura a partire dal mare». Nato nel 1966, Colella ha frequentato il Liceo Artistico di Ascoli ed è pittore scultore e poeta che si ispira al mare e alla gente. In lui c’è da sempre un forte bisogno di arte che lo ha tenuto ancorato alla vita nonostante le gravi vicende di salute che lo hanno colpito e lo hanno portato a rivedere la sua vita. Dal 1998 si è dedicato alla pittura, partecipando a numerosi eventi, in spazi sia privati che pubblici. Dal 2010 il museo di Arte Contemporanea di Ascoli "Osvaldo Licini" si è arricchito della sua opera "Le vie del mare", esposta in permanenza a riconoscimento della sua arte.

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