L'effetto Covid: è la liposuzione il ritocco estetico più richiesto. Parola agli esperti su metodi, dubbi e criticità

L'effetto Covid: è la liposuzione il ritocco estetico più richiesto. Parola agli esperti su metodi, dubbi e criticità
L'effetto Covid: è la liposuzione il ritocco estetico più richiesto. Parola agli esperti su metodi, dubbi e criticità
di Redazione Web
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Martedì 25 Luglio 2023, 20:07

Rifarsi il seno sembra passato di moda. A sorpresa, oggi l'intervento più richiesto al mondo non è più la mastoplastica additiva, bensì la liposuzione. «Le statistiche che annualmente diffonde la società internazionale di chirurgia plastica estetica (Isaps) mostrano come al primo posto degli interventi più richiesti al mondo sia balzata la liposuzione». Segnala Damiano Tambasco, responsabile dell'Unità operativa di Chirurgia e Medicina estetica dell'Ospedale San Carlo di Nancy di Roma: il sorpasso della liposuzione sul ritocco aggiuntivo al seno, dice, «è probabilmente dovuto alla drastica riduzione delle attività sportive in epoca Covid, che ha determinato la comparsa di chili di troppo». L'idea di "gonfiare" l'area décolleté perde appeal e lascia spazio alle pratiche che limano il grasso in eccesso e rimodellano il corpo. L'Italia «rimane uno dei Paesi in cui si fa maggiormente ricorso alla chirurgia plastica». Tanto più che «oggi ci si avvicina a questo mondo con maggiore facilità e minori remore. La figura del chirurgo plastico è stata sdoganata ed è socialmente accettata».


Il post Covid

«La recente pandemia -spiega Tambasco- ha impattato positivamente sulla medicina estetica, portando alla luce nuovi bisogni e aumentando consapevolezza da parte del paziente. Molto spesso ci si rivolge alla chirurgia plastica perché convivere con quello che sembra un difetto fisico inaccettabile compromette seriamente la qualità della vita e la serenità psicologica". L'effetto Covid sul bisturi di bellezza dipende anche dall'aumento del telelavoro: «Le continue conference call e l'uso maggiore del pc - osserva Tambasco - hanno dato vita a un fenomeno per cui il guardarsi tramite la telecamera di un monitor ha amplificato la percezione dei propri difetti fisici. Di conseguenza sono aumentate le richieste da parte di gente comune, mentre prima era più appannaggio di vip o persone estremamente attente all'estetica».

Aumentano inoltre gli interventi in trasferta oltre confine, i pazienti che per farsi operare si spostano all'estero, attratti da tariffe iper competitive. «Bisogna però mettere in guardia dalla mercificazione della chirurgia estetica - avverte Tambasco - che rischia di farci dimenticare che si tratta sempre e comunque di interventi chirurgici, non scevri pertanto da rischi e complicanze.

La serie tv

Lo specialista del San Carlo di Nancy - informa una nota - sarà protagonista della serie Tv "Il mio amico bisturi": confidenze intime, pensata per evidenziare «come la chirurgia plastica possa essere anche etica nel risolvere problemi e disagi profondi». L'appuntamento è su Real Time, da sabato 22 luglio alle 14.50. La serie prevede 8 puntate con al centro 15 storie quotidiane, di gente comune che non si sente più a proprio agio con il proprio corpo e cerca aiuto nella chirurgia plastica per sconfiggere un forte disagio. «Fra le storie che mi hanno maggiormente toccato - racconta Tambasco - c'è quella di Dana, una donna che a causa di un'ustione pediatrica accidentale presentava un'alopecia a livello del cuoio capelluto. La sua dolcezza e i suoi modi pacati hanno creato un mix di fortissime emozioni. Mi ha colpito inoltre la storia di Ottavia. Questa paziente, dal carattere molto forte e deciso, mi ha chiesto aiuto dopo aver terminato gli interventi ortopedic». Saranno queste le voci della serie, pazienti che si sottoporranno davanti alla telecamera a interventi di chirurgia plastica, raccontando la propria vita e le motivazioni che li hanno spinti ad affrontare questo cammino.

Il messaggio

A muoverli la volontà di lanciare «un messaggio estremamente positivo: il coraggio di rivelarsi, la forza di volontà, lo spirito di sacrificio, la speranza di migliorarsi, l'etica e l'empatia».

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