Due esami, nessuna prova scritta e una sola materia scelta dal candidato per la prima prova. Candidato presente in sede d'esame e Commissione da remoto con la presenza di molte più sottocommissioni. È quanto prevede il decreto legge che stabilisce le modalità di svolgimento della prossima sessione dell'esame di Stato, per l'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato, durante l'emergenza sanitaria da Covid-19. Il provvedimento è ora sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica.
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— AIGA GiovaniAvvocati (@giovaniavvocati) March 12, 2021
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La data di inizio delle prove sarà indicata in un successivo decreto del Ministero della Giustizia, entro trenta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di questo decreto legge.
La perplessità del Consiglio Nazionale Forense
«Il Consiglio nazionale forense ha collaborato con il ministero della Giustizia per garantire ai praticanti avvocati l'espletamento dell'esame della sessione 2020 ed evitare così ulteriori ritardi per l'accesso alla professione forense.Tuttavia il Cnf nutre alcune perplessità, relativamente alla formulazione del testo del decreto, per l'effettiva garanzia di equilibrio e parità di trattamento nei confronti di tutti coloro che affronteranno il primo colloquio orale». Lo afferma la presidente facente funzioni del Consiglio nazionale forense Maria Masi, evidenziando che proprio «per questo il Cnf aveva suggerito che i quesiti del primo orale, sostitutivo della prova scritta e della durata di una sola ora, fossero elaborati centralmente dal Ministero stesso in modo di assicurare a tutti i candidati una condizione di omogeneità». «Per verificare che non sussista un eventuale rischio di disparità di trattamento per gli aspiranti avvocati», il Cnf interloquirà con il ministero della Giustizia e con la commissione centrale d'esame.
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