Il Covid ha fatto scoppiare le coppie fermane: tra il 2021 e il ’22 le separazione sono aumentate del 36%

Il Covid ha fatto scoppiare la coppia: tra il 2021 e il ’22 le separazione sono aumentate del 36%
Il Covid ha fatto scoppiare la coppia: tra il 2021 e il ’22 le separazione sono aumentate del 36%
di Marina Vita
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 07:14

FERMO - Tra il 2021 e il 2022 le separazioni nel Fermano sono aumentate del 36 per cento. Un dato che è molto simile al trend nazionale del momento ma che la dice lunga sulle difficoltà vissute sul piano delle relazioni al tempo del Covid. Una segnalazione di attualità quella degli avvocati del Fermano che apre a complessi scenari. 

 

«Lasciarsi come coppia, ma rimanere sempre come genitori».

Questo l’importante monito delle psicologhe Lucia Callarà e Sara Sacchini al centro del convegno che si è tenuto nei locali dell’Hotel Astoria dal titolo «Quando non è per sempre» contrasti e difficoltà familiari dopo la separazione. Accanto a loro l’avvocato Paola Romagnoli co-organizzatrice, unitamente allo Studio Firmano. Quando ci si separa si apre necessariamente una pagina di vita molto dolorosa, una sofferenza inevitabile che però non deve diventare patologica e sfociare in tragedia come purtroppo spesso avviene. E, soprattutto in presenza di figli, non si deve mai dimenticare di essere genitori, mai usarli come strumento di ricatto verso il coniuge, perché la loro tutela oltre che dall’amore è sancita anche dalla legge. Senza poi considerare il danno alla loro psiche che può sfociare in malattie e devianze del comportamento. 

Medico psicologo
 

Come superare la crisi? Un medico psicologo può essere utile. Per una terapia di coppia o, laddove questa fallisse, per quella di divorzio. Un professionista può aiutare i coniugi ad uscire dalla fase iniziale della rabbia cieca che spesso porta alla svalutazione totale dell’altro, alla distruzione fisica, del patrimonio e della psiche, dimenticando tutto il bene che comunque c’è stato fino a quel momento. Le due psicologhe Callarà e Sacchini, che lavorano in tandem, in co-terapia, hanno raccontato casi veri da loro affrontati per approfondire il concetto di antilegame, di rancore che lega più dell’amore. 

Riflettere su di sé
 

«La via più facile per uscire dal dolore di una separazione è quella di distruggere la vita dell’altro. La più difficile è quella di riflettere su di sé, accettare quello che sta accadendo e portare in salvo qualcosa di bene del legame che c’è stato. Questo è i nostro compito e noi come terapeute siamo e saremo sempre dalla parte dei figli». All’avvocato Paola Romagnoli il compito di entrare nei meandri della legge e de vari risvolti a cui porta l’estrema conflittualità familiare. 

Il sindaco Paolo Cacinaro ha arricchito l’evento con una sincera testimonianza di vita vissuta: «Sono figlio di separati e quando è accaduto avevo circa 8 anni. A quei tempi separarsi era molto più raro che oggi. Tuttavia per me è stata meglio la separazione che quel silenzio pesante che c’era prima in casa. Se avessi sentito i miei genitori parlare male l’uno dell’altro sarei stato oppositivo. Ma non l’hanno mai fatto. E io li ringrazio per il rispetto che si sono sempre dati e per la dignità con cui hanno vissuto quella situazione». 

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