Il Sanremo choc dove nulla ha funzionato, tranne le polemiche e le sceneggiate inguardabili. Il Sanremo che tra baci omosex e altri siparietti di questo tipo, tra Chiara Ferragni che pubblicizza i vestiti che vende e l'incontrollato Fedez che esalta la cannabis libera e dà del nazista a un sottosegretario, tra i comizi e i contro comizi (la Francini con la propaganda ai figli che non ha e la Ferragni a quelli che ha) e via dicendo, è diventato lo show di un'Italia che meriterebbe tutt'altro sia per livello culturale sia per possibili problemi di correttezza deontologica, finanziaria e contabile. E c'era da aspettarsi ciò che sta accadendo a pochi giorni dalla chiusura di questo spettacolo sbagliato.
LA SCENEGGIATA
L'Agcom ha posto il caso Sanremo all'ordine del giorno del Consiglio di mercoledì prossimo.
LA GAG
Ma oltre all'Agcom, c'è anche il Cda della Rai che vuole vederci chiaro. Nella riunione dei consiglieri dell'altro giorno, l'esponente della Lega, Igor De Biasio, è arrivato persino a ipotizzare il rischio - rilevabile dalla Corte dei Conti - di danno erariale per mancati incassi sanremesi in favore dell'azienda. Il che consentirebbe all'azionista, il ministero del Tesoro, di rimuovere l'ad Fuortes. Le accuse, anche qui, riguarderebbero la pubblicità fatta (gratuitamente) a Instagram da Ferragni e Amadeus, in una gag sul presunto analfabetismo digitale del conduttore, con tanto di apertura in diretta di un suo profilo social che ha poi ottenuto oltre un milione di follower. Evidente sarebbe il vantaggio commerciale per Amadeus che avrebbe dovuto essere monetizzato, come pure la pubblicità fatta a Meta senza nessun tornaconto per il Servizio pubblico.
I TRUCCHI
Non solo. A Fuortes viene contestata da una parte del Cda anche la serie di Amazon Prime sui Ferragnez, girata dietro le quinte del Festival, off limits invece per gli inviati dei programmi della tivvù pubblica: immagini di un evento Rai "regalato" in esclusiva alla concorrenza. Il Sanremo da baraccone lo abbiamo già visto, e ora il post-Sanremo potrà diventare uno spettacolo più edificante e più sostanzioso ma soprattutto meno «occulto» se emergono tutti i presunti trucchi segnalati da chi ha il dovere di farlo.
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